Era da 15 anni, dall’alba del mondiale 2007, che la Ferrari non si prendeva la pole position a Melbourne. Questa mattina è toccato a Leclerc succedere a Raikkonen. E sappiamo benissimo quale sia stato il risultato in quella stagione. Corsi e ricorsi storici, ma staremo a vedere se l’epilogo sarà identico.
Q1
In Q1 le emozioni sono arrivate tutte nel finale, quando si è verificata un’incomprensione tra i due canadesi, Stroll e Latifi. Il risultato è stato un crash pesante, in cui il pilota Williams ha avuto la peggio rispetto al connazionale. Il numero 18 era appena uscito dai box, dopo che i meccanici di Silverstone erano riusciti a riparargli la macchina per via dell’incidente avvenuto nei minuti finali della FP3. Non una giornata semplice per il team in verde. A metà sessione FP3 (al primo giro push), infatti, Vettel ha perso la monoposto in uscita di curva 10, finendo pesantemente contro le barriere.
A dramatic moment at the end of Q1 ?#AusGP #F1 pic.twitter.com/vx3TthAaUH
— Formula 1 (@F1) April 9, 2022
Questo tempo extra concesso dalla bandiera rossa (arrivata quando mancavano due minuti al termine della prima manche), ha fatto si che il personale Aston Martin ultimasse le operazioni sulla monoposto numero 5. Mandando in pista il 4 volte Campione per un unico giro lanciato, terminato in 18° posizione. Sfortunatissimo il rientro dopo la positività al Covid per il tedesco. Nella giornata di ieri, un problema sulla sua PU in FP1, lo ha messo fuori gioco facendogli perdere anche l’intera FP2. Non un bel biglietto da visita per un pilota che deve recuperare i chilometri persi in queste settimane.
Chi ha sorpreso, questa volta in negativo, è stata la Haas con Magnussen (17°). Il danese, in questo weekend, sta accusando alcuni problemi fisici che non lo stanno facendo al meglio. C’è da constatare, inoltre, che il team americano in questa trasferta oceanica non sembra avere trovato le giuste contromisure con il tracciato di Melbourne.
L’altro pilota eliminato in Q1 è stato Albon (16°), per meno di 2 centesimi. L’anglo-thailandese, nel giro di rientro, ha accusato un problema che l’ha costretto a parcheggiare la sua FW44 poco prima della penultima curva. Ma ricordiamo che dovrà scontare tre posizioni di penalità (per l’incidente con Stroll durante le fasi finali del GP d’Arabia Saudita), che lo relegano, di fatti, in ultima posizione.
Q2
Nella seconda manche, sono capitolati i restanti motorizzati Ferrari (tolta la casa madre). Un’inversione di rotta, rispetto alle prime uscite, che fa capire quanto i motori attualmente abbiano le medesime prestazioni e non facciano più così la differenza. Questo significa che non ci sono seri problemi sul motore Mercedes, ma sono le varie macchine con la motorizzazione di Brackley ad avere grosse lacune.
L’esclusione dell’Alfa Romeo dal Q3 con Bottas (12°), è stata la sorpresa di giornata, dopo quanto di buono fatto vedere ieri dal pilota finlandese. Alle sue spalle si sono classificati i due giovani asiatici, Tsunoda (staccato di pochi millesimi dall’ex Mercedes) ed il compagno Zhou. In 15° posizione, invece, troviamo Mick Schumacher. Nella lotta per l’ingresso in Q3, Gasly (11°) è stato battuto dal suo connazionale Ocon, per meno di un decimo.
Q3
Durante il primo colpo del Q3, Alonso (10°) è finito in barriera in curva 11. La causa di questo incidente, sembra da imputare ad un problema di affidabilità. L’ennesimo, in questo avvio di stagione per l’asturiano.
La bandiera rossa che ne è scaturita, ha danneggiato pesantemente il suo connazionale Sainz. Il ferrarista era in procinto di portare a terminare un giro che, molto probabilmente, l’avrebbe inserito in seconda fila (addirittura pole provvisoria in quel momento). Ma proprio a pochi metri dal traguardo, è stato beffato dal regime di bandiera rossa. Nel secondo giro lanciato non è riuscito a migliorare. Anzi ha commesso un grave errore che lo ha relegato in 9° posizione.
A super save from Sainz, but he'll be gutted with P9 in qualifying ?#AusGP #F1 pic.twitter.com/dbiQqqSuy7
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Chi è stata fortunato, perché passato pochi istanti prima del blocco della sessione, è stato Leclerc. Il monegasco è riuscito a terminare in tempo il suo giro prendendosi la pole provvisoria. Ma aldilà di questo episodio, ha tirato fuori un ultimo giro clamoroso, che lo ha riportato in pole position dopo Sakhir. Il numero 16, infatti, è stato impeccabile rifilando quasi tre decimi a Verstappen (2°). Inoltre è essere stato l’unico ad abbattere il muro del 18.
Alle spalle del campione del mondo troviamo il suo compagno Perez. Il messicano ha assaporato, per pochi istanti dopo il primo colpo, il gusto del bis. Bisogna dire che Checo pare abbia trovato una quadra migliore con la RB18, in qualifica. Dopo la pole di Jeddah, il distacco da Verstappen è stato di quasi 60 millesimi. Un’inezia rispetto ai distacchi abissali del 2021.
Alle spalle delle due Red Bull, primo degli altri, c’è Lando Norris (4°). Nel sabato di Melbourne, sembra essersi accesa la McLaren, che già aveva mostrato dei timidi segnali di ripresa in Arabia Saudita. Da Woking fanno sapere che è il tracciato che si sposa bene alle caratteristiche della monoposto, più che una vera e propria crescita della MCL36. Nel frattempo, però, c’è da godersi l’ingresso in Q3 con entrambe le monoposto. Infatti anche l’idolo di casa, Ricciardo, si è piazzato in top ten (7°).
Il giovane inglese è il leader di un pacchetto di mischia, che è racchiuso in appena 3 decimi. La composizione di questo gruppetto, oltre a Norris, vede Hamilton (il 7 volte campione ha azzannato all’ultimo secondo la 5° piazza, battendo il compagno), Russell (6°), il già citato Ricciardo ed Ocon (9°).

Domani ci aspetta un’altra gara emozionante, come del resto lo sono state le prime due di questa stagione rivoluzionaria. C’è da scommettere che, anche a Melbourne, la battaglia sarà serrata. Inoltre valuteremo se le modifiche effettuate al layout consentiranno di vedere, effettivamenete, più sorpassi. Non ci resta che puntare la sveglia alle ore 7.