Nel pomeriggio di ieri, durante le PL2, le squadre si sono dedicate molto alle simulazioni del giro veloce. La spiegazione è preso detta, in quanto le qualifiche di oggi si svolgeranno allo stesso orario delle seconde prove libere. Mentre la gara sarà alla medesima ora delle prove libere 3, cioè alle 13 in Italia. I riscontri emersi ci fanno capire quali sono state le scelte di assetto ed i punti di forza dei 10 team, per il difficile tracciato di Baku. Tenendo conto che tra il vento forte ed il riaffiorare del porpoising, molte squadre non sono riuscite ad esprimere il loro potenziale.
1° Settore
Pos | Team | Tempo | Pilota |
1° | Ferrari | 36.138 | Leclerc |
2° | Red Bull | 36.157 | Perez |
3° | AlphaTauri | 36.407 | Gasly |
4° | McLaren | 36.572 | Norris |
5° | Mercedes | 36.592 | Russell |
6° | Alpine | 36.662 | Alonso |
7° | Alfa Romeo | 36.760 | Zhou |
8° | Aston Martin | 36.826 | Vettel |
9° | Haas | 37.190 | Magnussen |
10° | Williams | 37.278 | Albon |
Il primo settore, come descritto nella preview, è formato da rettilinei e curve a 90° gradi. Per affrontarlo al meglio serve trazione, velocità di punta ed una macchina reattiva all’anteriore con un posteriore stabile. I due top team (Ferrari e Red Bull) sono ad un livello molto superiore rispetto alla concorrenza in questo tratto. La F1-75 e la RB18 sono separati solamente da 19 millesimi, in pratica si equivalgono.
Alle loro spalle, staccata di 2 decimi e mezzo, c’è l’AlphaTauri. La monoposto del team di Faenza apre le danze del centrocampo, in cui sono inserite ben 6 squadre in appena 4 decimi. Le prime motorizzate Mercedes sono la McLaren e proprio il team di Brackley, staccate tra di loro di 20 millesimi, con un ritardo di oltre 1 decimo e mezzo dalla AT03. A seguire abbiamo Alpine, a pochi centesimi dalla W13, con un decimo di vantaggio sull’Alfa Romeo. Mentre a chiudere il gruppone abbiamo l’Aston Martin, ad appena 60 millesimi dal team elvetico.
In fondo alla griglia si sono posizionate la Haas e la Williams staccate, rispettivamente, di ben quasi 4 decimi, la VF-22, e di quasi 5, la FW44, dalla AMR22.
2° Settore
Pos | Team | Tempo | Pilota |
1° | Ferrari | 41.319 | Sainz |
2° | Red Bull | 41.613 | Verstappen |
3° | Mercedes | 41.857 | Hamilton |
4° | AlphaTauri | 41.907 | Gasly |
5° | McLaren | 41.928 | Norris |
6° | Aston Martin | 42.071 | Vettel |
7° | Alpine | 42.226 | Alonso |
8° | Alfa Romeo | 42.278 | Bottas |
9° | Haas | 42.324 | Magnussen |
10° | Williams | 42.812 | Albon |
Il secondo settore è quello più guidato dei tre, dove serve il maggior carico aerodinamico possibile, per evitare che la macchina scivoli, oltre ad una monoposto agile nei cambi di direzione. Come quello del suggestivo passaggio affianco alle mura del castello. Come da pronostico, questo è il terreno di caccia ideale della Ferrari che sfrutta il tanto carico sviluppato e l’accelerazione dello 066/7. Il miglior parziale assoluto è stato ottenuto da Sainz, nel giro non terminato a causa dell’errore arrivato in curva 16. Il divario dalla Red Bull è netto e sostanziale, quantificato in 3 decimi.
Ed ovviamente senza rettilinei che acuiscono il porpoising, a centro gruppo guida la Mercedes con quasi 2 decimi di ritardo dalla Red Bull. A seguire in un fazzoletto di quasi 2 decimi, troviamo AlphaTauri, McLaren (divisi da appena 21 millesimi) e l’Aston Martin. Si aggiunge un altro decimo ed un po’ al settore della AMR22 e troviamo altri tre team racchiusi in un decimo. Vale a dire Alpine, Alfa Romeo ed Haas. Chiude con un desolante ritardo di mezzo secondo dal team americano, la Williams.
3° Settore
Pos | Team | Tempo | Pilota |
1° | Alpine | 25.254 | Alonso |
2° | Red Bull | 25.640 / 25.544* | Perez / Verstappen |
3° | Ferrari | 25.719 / 25.417* | Leclerc |
4° | Aston Martin | 25.766 | Vettel |
5° | Williams | 25.781 | Latifi |
6° | AlphaTauri | 25.913 / 25.818* | Tsunoda / Gasly |
7° | Alfa Romeo | 25.971 / 25.900* | Bottas |
8° | Haas | 26.062 / 25.862* | Schumacher |
9° | Mercedes | 26.063 / 26.001* | Russell / Hamilton |
10° | McLaren | 26.271 / 26.122* | Norris / Ricciardo |
Ma veniamo all’ultimo settore, un lungo rettilineo di 2,2 km, dove servono efficienza aerodinamica e motore. Nonostante sia presente un’unica curva, la numero 16, che se presa in modo sbagliato fa perdere lo slancio.
Questo tratto è stato preda dell’Alpine con Alonso grazie ad una configurazione posteriore molto scarica, in stile Monza, ed un’ottima efficienza. L’asturiano ha timbrato questa prestazione senza alcuna scia, così come Vettel e Latifi. Alle spalle della A522 ci sarebbe la Ferrari di Leclerc, ma questo parziale il monegasco lo ha ottenuto grazie ad una scia con la gomma media. Altrimenti nel suo giro buono il settore è stato di 3 decimi più lento.
In questo modo pareggia la prestazione dell’Aston Martin con Vettel, che incredibilmente è la prima motorizzata della Stella. Come già fatto vedere a Miami con la versione A, la verdona (pur con la nuova configurazione aerodinamica) si esprime in maniera incoraggiante sui lunghi rettilinei. Questo dissolve i dubbi sull’operato di Brixworth, alimentati nelle prime gare. Gettando sotto la lente (per gli equipaggiati dal M13 E Performance) la parte telaistica ed aerodinamica.
La Red Bull che alla vigilia doveva fare il vuoto nell’ultimo settore è seconda. Ma anche il loro tempo (con Verstappen) è arrivato grazie alla scia, in questo caso di Tsunoda. Mentre senza il traino il miglior settore Red Bull è stato fatto segnare da Perez.
Midfield in quattro decimi nell’ultimo settore
Dalla monoposto di Silverstone, fino alla McLaren in chiusura di griglia, sono sette le squadre in quattro decimi. Tutte che hanno usufruito della scia tranne la Williams, unico tratto in cui la monoposto di Grove resuscita, piazzandosi a pochi decimi dalla AMR22. Latifi ha ottenuto il miglior settore, come Leclerc, con la media.
Alle spalle della FW44 abbiamo AlphaTauri, Alfa Romeo, Haas e Mercedes racchiuse in un decimo e mezzo. Desta curiosità vedere così in basso le due motorizzate Ferrari in un settore in cui la PU conta molto. Segno che la potenza potrebbe essere sprigionata solo oggi pomeriggio. Spiegazione simile potrebbe valere per la McLaren che senza porpoising, si prende mezzo secondo da Aston Martin e Williams motorizzate Mercedes.
Per quanto riguarda il team di Brackley, la grossa perdita nell’ultimo settore è data dall’elevato saltellamento che si è verificato sul lungo rettilineo di Baku.

Lotta a due per la pole, a centrocampo confronto serrato
Per la pole position non c’è alcun dubbio che la lotta vedrà esclusivamente Ferrari e Red Bull. La Rossa di Maranello conferma la superiorità nei tratti guidati, ma non è lontana nei tratti rettilinei anche grazie alla nuova ala posteriore da basso carico ed al pacchetto di Barcellona. La RB18, di contro, dovrà trovare qualcosa nel secondo settore, altrimenti sarà dura contendere la pole alla F1-75.
La sfida più affascinante è quella a centrocampo, dove i distacchi sono contenuti ed ogni millesimo conterà fin dal Q1. La monoposto che sembra avere qualcosa in più, grazie all’ultimo settore, è l’Alpine. Ma poi la lotta diventa incertissima, con AlphaTauri, Mercedes, McLaren ed Aston Martin a contendersi la Q3. Senza dimenticare nella lotta l’Alfa Romeo, che ieri è parsa troppo brutta per essere vera.
Sicuramente il lavoro fatto in nottata porterà all’affinamento dei setup delle monoposto (insieme alla FP3), dopo la mole di dati raccolti venerdì. Ciò è stato possibile anche grazie al fatto che non vi siano state bandiere rosse.
Ma Baku le variabili che entrano in gioco sono tantissime, più che in altri tracciati. La confidenza del pilota nell’avvicinarsi ai muri, l’evoluzione della pista, la track position nel secondo settore, il trovare una bandiera durante il proprio miglior giro. E soprattutto prendere la scia giusta che vale tra i due ed i quattro decimi, può valere più di un giro perfetto!