Formula 1 | Aston Martin: la nuova Haas

Twitter
Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Nicola Sigismondi

Nicola Sigismondi

Il team di Silverstone, dopo un 2021 sotto le aspettative, ha cominciato la nuova era in modo disastroso. Riuscirà ad invertire la rotta o dovrà affrontare un'altra stagione tutt'altro che esaltante, con la possibilità concreta di perdere il suo pilota di punta a fine anno?

Sembrano passati anni da quando Lawrence Stroll, alla presentazione della AMR21, comunicava al mondo la sua voglia di lottare per il vertice. Invece sono trascorsi solamente 14 mesi, ma da allora le cose sono andate in tutt’altra maniera.

La squadra che fu Racing Point veniva da un 2020 straordinario. In cui colse una vittoria ed un podio con Sergio Perez ed una pole position con Lance Stroll, che valsero la 4° posizione nel costruttori. Il 2021 avrebbe segnato un passaggio epocale: il rebrand del team di Silverstone in Aston Martin. Riportando l’iconico marchio inglese di Gaydon, 61 anni dopo il primo abbandono. Un altro annuncio che scosse la F1, fu quello dell’ingaggio del 4 volte campione del mondo Sebastian Vettel, scaricato dalla Ferrari.

Il regolamento della passata stagione prevedeva solo una piccola modifica a livello aerodinamico. Mentre il telaio e le altri componenti sarebbe rimaste invariate, in modo da preparare nel migliore modo possibile il ritorno dell’effetto suolo. E queste fece aumentare l’entusiasmo intorno alla monoposto verde.

Ma, come detto, messa la macchina in pista si capì fin da subito che sarebbe stata una stagione complicata. Gli unici lampi arrivarono dalla classe e dall’esperienza di Vettel a Monaco (P5), a Baku (P2, che valse il primo podio nella storia della casa britannica) ed in Ungheria (altro P2, vanificata dalla squalifica per mancanza di carburante).

Ci si aspettava che il 2022 fosse la stagione del pronto riscatto. Complice i risultati scadenti 2021, la grande campagna acquisti effettuata in estate per convincere i migliori tecnici del paddock a sposare la causa Aston Martin e la gigantesca opportunità offerta dal nuovo regolamento di ripartire da un foglio bianco. Ma dopo le prime due gare, la situazione è tragica.

Il flop dell’AMR22 e dei motorizzati Mercedes

Che l’annata corrente non prevedesse di lottare al vertice, lo si era già capito dalla campagna social del team e dalle continue dichiarazioni del patron canadese. Infatti nelle prime interviste stagionali, compresa la presentazione della AMR22, Stroll Sr. ha sempre ribadito che si è solamente al secondo anno del piano quinquennale. Chiaramente i tanti tifosi (ed in primis Sebastian Vettel), prima che la monoposto toccasse l’asfalto di Sakhir per il primo GP, si aspettavano un exploit della scuderia britannica.

Ma così come nel 2021, le prime qualifiche della stagione sono state una doccia ghiacciata sulle speranze del team di Silverstone, quanto meno per questa prima parte della stagione. Incredibilmente si è riusciti nell’impresa di fare peggio della passata stagione. Diventando l’ultima vettura in griglia, a livello di performance, prendendo il posto della Haas. Ma vedendo la gran difficoltà dei motorizzati Mercedes (compresa la casa madre), subito si è pensato che ci fosse un problema del M13 E Performance.

Lance Stroll a bordo dell’Aston Martin AMR22, Sakhir

Guardando attentamente i dati, si è notato come la W13 fosse riuscita a sviluppare una velocità di punta (in Q3) leggermente superiore a quella della F1-75. Molto probabilmente a Brixworth qualche grattacapo con la nuova benzina E10 lo hanno. Questo dato conferma che, l’unità motrice tedesca non fa più la grande differenza che ha espresso nell’intera era ibrida. Ma non ha neanche i grossi problemi che si pensa abbia. Semplicemente i quattro motori in griglia hanno raggiunto, attualmente, una performance similare.

Ragion per cui la differenza la si fa nell’altre tre macro aree di una monoposto: aerodinamica, meccanica ed affidabilità. Questo significa che, per una strana coincidenza, tutti e 4 i motorizzati della Stella hanno delle grosse problematiche con i progetti delle loro monoposto.

No Vettel, no party

Eppure qualche barlume di speranza, la AMR22 l’aveva lanciato nell’ultima giornata con Vettel al volante. Ecco la chiave di volta sta tutta qui. Come scrissi un mese fa, il tedesco era l’unico che durante le due sessioni di test era riuscito a far funzionare la nuova macchina ad effetto suolo, registrando tempi significativi soprattutto sul passo gara. Mentre Stroll è parso da subito in netta difficoltà. Ma cos’è cambiato nel giro di una settimana? La risposta è semplice: Sebastian Vettel è stato trovato positivo al Covid, il giorno antecedente alle prime libere del GP inaugurale.

Il 4 volte Campione del Mondo è stato sostituito, sia in Bahrain che in Arabia Saudita, dal suo connazionale Hulkenberg. Il tedesco non ha sfigurato per niente. Anzi a Sakhir si è qualificato davanti a Stroll, senza mai provare la macchina ai test. Mentre a Jeddah ha sfoderato un passo gara nettamente migliore del suo compagno di box. Il pilota di riferimento dei tecnici, con Vettel a casa, era il numero #18, il quale è stato semplicemente imbarazzante in questa doppietta medio orientale.

Prendiamo come paragone i tempi del primo stint (si presume con la medesima quantità di carburante) con le C3 in Bahrain effettuato nelle simulazione dei test ed in gara, tra Stroll e Vettel. Piccola premessa, nel Day 2 le condizioni della pista (vento e sabbia) erano peggiori di quelle del Day 3 e della gara. Si evince come il canadese abbia preso, sia nei test e sia in gara, un distacco di un secondo e mezzo di ritmo dal #5.

VettelStroll
Test Bahrain40,515 (Day 3)41,898 (Day 2)
Gara Bahrain—–41,907

Una nuova AMR22 in arrivo

Dopo le prime due gare è chiaro come la AMR22 sia una macchina nata male. Eppure i tecnici AM dovrebbero spiegarci dove sono andate a finire le prestazioni firmate da Vettel nel Day 3 dei test. Con quei tempi, la verdona sarebbe stata in lotta per la zona punti, invece di fare a gara con la Williams per non finire ultimi. Al momento si spera che Vettel (il quale dovrà riadattarsi dopo un mese di stop) riesca a fornire quelle performance che si sono viste ai test, per far fare un balzo in avanti al team di Silverstone.

Il tutto in attesa dell’arrivo della versione B, prevista per il debutto in Europa tra Imola e Barcellona. Il direttore delle performance Tom McCullough, ha confermato che in galleria del vento sta girando una monoposto totalmente diversa da quella attualmente in pista. Si vocifera che possa seguire la filosofia Red Bull, nella ricerca dell’effetto Coanda, che tanti risultati ha portato con il nativo di Heppenheim ai tempi.

Non è da escludere che questa virata verso Milton Keynes, sia l’effetto dell’arrivo di Dan Fallows, ex capo aerodinamico della scuderia anglo-austriaca. Infatti, dopo una lunga causa (l’AM aveva ufficializzato il tecnico in estate), i due team si sono accordati per l’arrivo dell’ingegnere alla corte di Stroll Sr. in data 1° Aprile 2022.

Rimane paradossale come un team che ha ora tutte le risorse economiche, tecnici di livello con esperienza, abbia portato alla luce una monoposto così scadente. Per operare una retromarcia, per quello che riguarda la filosofia progettuale, riabbracciando il concetto di pance utilizzato nel 2021. Sono due anni consecutivi che le macchine non sono più all’altezza della fama del team di Silverstone. Fiore all’occhiello nello spendere poco e realizzare vetture ottime.

Un proprietario invadente e decisioni assurde

L’opinione su questa squadra, secondo il sottoscritto, rimane quella espressa a settembre all’indomani del GP d’Italia. Fino ad ora invece di seguire i preziosi consigli di un pilota esperto come Seb, nel team pare abbiano seguito il desiderio del patron di anteporre le sorti del figlio a quelle della squadra. All’occhio di tanti alcune dinamiche nel corso del 2021 sono sfuggite, ma in F1 nulla si compie a caso. Ed ora tutti nodi stanno venendo al pettine.

Inoltre pare che, secondo alcuni addetti ai lavori (tra cui Ralf Schumacher), Stroll Sr. metta bocca su questioni tecniche che non gli riguardano. Sarebbe il caso di far lavorare al meglio persone come Whitmarsh, che masticano pane e F1 da anni.

Ci dovrebbero fornire delle spiegazioni sul perché non si è riusciti a sfruttare, al massimo, la grandissima opportunità offerta dal nuovo regolamento. Ritrovandosi ai nastri di partenza con una monoposto di scarso livello. Ma a quanto è sembrato, si è scelto di cercare di correggere i difetti di una vettura a fine ciclo. Invece di sviluppare quella che immetteva in una nuova era.

Scelta incomprensibile, quando bisognava essere più furbi ed accantonare immediatamente il progetto AMR21 e buttarsi a capofitto su quello ad effetto suolo, una volta constato che il livello base della vettura era scadente. Ed anche una miglior comunicazione di queste decisioni, con i tifosi, sarebbe stato opportuno.

Sebastian Vettel a bordo dell’Aston Martin AMR21, Hungaroring

Un cambio di passo per convincere Vettel

Il tempo, i mezzi economici e tecnici per risollevare la stagione 2022 ci sono tutti. Non va dimenticato che l’Aston Martin dispone dello stesso tempo in galleria del vento ed al CFD della passata stagione. Solamente Williams, Alfa Romeo ed Haas dispongono di più ore. Inoltre una crescita complessiva e considerevole del team e della monoposto, come più volte dichiarato, porterebbe Vettel a prendere in considerare l’opzione di rinnovo con la scuderia di Silverstone.

Al momento è quanto mai evidente che il tedesco abbia firmato il rinnovo più per la voglia di provare la nuova generazione, che per il team. Sta a loro fargli cambiare idea (visti i continui errori a livello di strategia e pit stop che ancora compiono, e non solo), affidandosi completamente al suo talento ed alla sua esperienza. Su questo ultimo punto, dopo le prime due gare, pare esserci stata una virata. Lo testimoniano le parole del nuovo Team Principal Mike Krack, dopo il primo weekend.

In caso contrario, molto probabilmente, Sebastian Vettel saluterebbe il team ed appenderebbe il casco al chiodo. E sarebbe una gravissima perdita per la squadra, ma ancor di più per tutta la F1 ed i suoi personali tifosi che l’hanno sempre sostenuto in questi anni. La palla passa ora all’ufficio tecnico di Silverstone.

Articoli Popolari

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *