Pilota | Stint 1 | Stint 2 | Stint 3 |
Norris | 30.760 (I) | —–* | 19.413 (S) |
Leclerc | 29.589 (I) | —–* | 19.489 (M) |
Sainz | 31.349 (I) | —– | 19.516 (M) |
Ricciardo | 31.612 (I) | —–* | 20.332 (M) |
Gasly | 39.814 (W) | 29.700 (I) | 20.275 (M) |
Stroll | 32.513 (I) | —– | 20.338 (M) |
Ocon | 33.459 (I) | —– | 20.725 (M) |
Alonso | 33.564 (I) | —– | 20.769 (M) |
Tsunoda | 33.755 (I) | —– | 19.767 (S) |
Raikkonen | 32.990 (I) | —– | 20.754 (M) |
Giovinazzi | 33.170 (I) | —– | 21.234 (M) |
Vettel | 34.808 (I) | 26.154 (M) | 21.225 (S) |
Nota: * Secondo stint non preso in esame in quanto troppo corto da valutare prima dell’incidente tra Bottas e Russell
Norris
E’ lui l’uomo di riferimento del midfield, al momento, insieme alla sua MCL35M n°4. Nel primo stint risulta essere dietro solo a Leclerc, ma a differenza del monegasco, lui partiva nel traffico. Segno che se fosse partito più avanti avrebbe potuto impartire un ritmo più veloce, al pari di Leclerc. Ma la vera differenza l’ha fatta nel secondo stint, quello con la soft. Perché chi ha montato questa gomma (come Vettel o Ricciardo) ha faticato a girare su tempi competitivi fino al termine. Lui non solo ha girato in fotocopia con Leclerc che montava la media che era la vera gomma da gara (la differenza alla termine è stata di 76 millesimi a vantaggio dell’inglese), ma è anche riuscito a registrare il proprio best lap all’ultimo giro. Questo sta ad indicare che la McLaren con lui aveva un gran passo.


Leclerc
Per il monegasco della Ferrari è stata una buonissima gara. Ha fatto registrare il miglior passo nel primo stint (tra le squadre di centro gruppo), complice anche l’aver girato in aria, ma soprattutto visuale, pulita. Questo gli ha permesso di scalare la classifica issandosi fino al secondo posto prima della bandiera rossa. Alla ripartenza, con gomme medie, si è fatto sorprendere da Norris con soft, e poi non è stato più in grado di riprenderlo, visto che hanno stampato dei tempi quasi in fotocopia. È stato quello con il passo più veloce tra i gomma gialla, con un passo molto costante sul 18’. Forse c’è del rammarico perché sarebbe potuto arrivare anche un podio.


Sainz
Per lo spagnolo è stato nel complesso una buona gara, anche se condita con qualche errore di troppo in situazione di bagnato. Infatti nel primo stint è stato abbastanza al di sotto del compagno di team, ma come per la maggior parte dei piloti l’essersi ritrovato nel traffico è costato parecchio tempo. Nonostante questo il suo è stato il terzo passo più veloce con le intermedie. Le cose migliorano molto nello stint con le M. Tiene il ritmo di Leclerc e Norris praticamente ad ogni tornata, anzi risultando spesso più veloce del suo nuovo teammate, tanto che alla fine chiudono lo stint praticamente alla pari. Infatti è stato più lento solo di appena 27 millesimi.


Ricciardo
Nettamente la delusione di giornata. Nel primo stint è vero che era nel traffico, ma partiva davanti a Norris, il quale l’ha superato per poi dargli paga. Infatti tra i due con le intermedie c’è stata una differenza abbastanza importante di 9 decimi. Le cose peggiorano, per lui, perché nel secondo stint con la soft, la stessa montata dal compagno, si prende altri 9 decimi di passo. Il quale risulta essere costante sì, ma inesorabilmente lento tanto che risulterà quasi uguale a quello di Stroll con la M.


Gasly
Per l’alfiere dell’AlphaTauri, gara distrutta da un’insensata scelta strategica del team che l’ha fatto continuare a girare con le wet (sperando nel ritorno della pioggia), facendo da tappo al resto del gruppo. Così facendo Gasly ha perso oltre 10 secondi a giro dai top del midfield, tempo che alla fine li costerà caro. Una volta che il team si è deciso a montargli le intermedie, il passo del francese si è rivelato decisamente competitivo, risultando più lento solo a quello di Leclerc.
Nello stint finale con la media, visto il pasticcio della prima metà di gara, è stato costretto alla rimonta dimostrando che il passo c’era (difatti alla fine è risultato avere il 5° passo con le slick), seppur più lento di quasi 1 secondo dai migliori 3. Molto probabilmente, visto che non c’era più niente da fare, il team ha avrà preferito alzare bandiera bianca e fargli risparmiare i componenti. Difatti sul finale mentre tutti abbassavano i propri tempi, lui è rimasto costante sul 19’, al contrario del suo compagno che ha girato frequentemente sul 18’ a testimoniare che la macchina aveva il passo per stare con i migliori.


Stroll
Per il canadese senz’altro gara positiva, viste le difficoltà riscontrate dall’AMR21 fino a questo momento. Peccato per la penalità post-gara che l’ho fatto scivolare dal 7° al 8° posto. Il pre-gara per lui, e per l’intero team, è stato molto turbolento, visto che i suoi freni posteriori sono andati completamente a fuoco, tanto da sciogliere la campana dei freni. Il passo con le intermedie è stato discreto, anche se lontano 1 secondo da quelli di Ricciardo e Sainz anche loro nel traffico, come Stroll, che si trovavano poco più avanti. Con le gialle dopo la ripartenza le cose sono rimaste abbastanza invariate, accusando 1 secondo di passo dai migliori (Norris, Leclerc, Sainz), nonostante un passo costante sul 19’, senza mai riuscire nella parte finale a scendere costantemente sul 18’, frenato anche da un problema di sincronia del cambio.


Ocon ed Alonso
I due alfieri dell’Alpine che hanno arpionato la 9° e la 10° posizione, sfruttando la penalità post-gara di Raikkonen, hanno girato a braccetto sia nel primo stint con le intermedie (da precisare che Ocon era partito con le full wet, ma ha approfittato dell’uscita della prima SC per montare subito le intermedie), separati da appena 1 decimo a favore del francese risultando però come i peggiori stint con questa mescola (tolto Vettel). Anche con le medie i due piloti hanno girato praticamente con gli stessi tempi, considerando che i loro passi sono differenti per meno di un decimo, con Ocon più veloce di Alonso.
Tutto questo fa capire come la A521 più di questo sembra non avere. Lo evidenzia il fatto che entrambi hanno fatto segnare il proprio miglior tempo in gara al penultimo giro, divisi da appena 21 millesimi in favore di Alonso. Tra i due quello che effettivamente ha avuto una gara migliore è stato senza dubbio il francese, visto che l’asturiano ha commesso qualche errore di troppo (anche banale, vista l’esperienza in F1) ed è praticamente sempre rimasto alle spalle del proprio compagno di box.


Tsunoda
Per il rookie giapponese weekend costellato da errori, a partire dal botto del sabato e proseguire con un errore la domenica che gli è costato l’accesso ai punti. Il tutto con l’aggravante che ad Imola aveva macinato km durante l’inverno con vecchie monoposto dell’ex Toro Rosso, per prepararsi al meglio in vista dell’esordio nella massima serie. Nel primo stint sul bagnato con le intermedie fa registrare un disastroso penultimo passo, anche se è giustificato dall’essere partito ultimo, dover rimontare e guidare sul bagnato per la prima volta con una F1.
L’errore alla ripartenza dopo la bandiera rossa, come detto, gli costerà caro. Perché anche lui (come Norris) ha optato per le soft, a differenza del resto del gruppo che ha utilizzato le medie, dimostrando di aver un gran passo. Infatti anche Tsunoda, proprio come l’inglese, ha dimostrato di riuscire a tenere un passo molto competitivo con questa mescola, risultando più lento dello stint di Norris per poco meno di 2 decimi e facendo registrare il personal best lap al penultimo giro.


Raikkonen e Giovinazzi
Iceman è stato autore di una gara positiva, che aveva consegnato a lui ed all’Alfa Romeo i primi punti di questa stagione 2021. Punti sfumati via a causa di una penalità ricevuta nel post-gara. Il primo stint, essendo l’ennesima vittima del traffico, non risulta essere entusiasmante, infatti è ben lontano da quello dei migliori del lotto, anche se risulta più veloce di quello del compagno. Nello stint sulle medie il passo è pressoché identico a quello del duo dell’Alpine, di fatto non buonissimo come i concorrenti più quotati alla lotta di centrocampo.
Per l’italiano non una gara brillantissima. Nel primo stint paga un paio di decimi al proprio compagno (ovviamente anche i suoi tempi sono stati influenzati dal non aver avuto possibilità di girare in aria pulita). Le cose migliorano leggermente con le medie, soprattutto nella fase centrale contro Raikkonen, ma alla fine il passo complessivo si rivela il peggiore di tutti.


Vettel
Pare che tra tutte le difficoltà a cui deve far fronte con il passaggio ad un nuovo team, Vettel debba far i conti, nuovamente, anche con la sfortuna che sembra proprio non volerlo lasciare in pace Nonostante questo è stato l’unico pilota a non commettere errori in queste condizioni difficili. Costretto a partire dalla pitlane a causa di problemi ai freni posteriori dell’ultimo secondo, successivamente decide di approfittare della SC per montare un nuovo treno di intermedie, visto che le precedenti erano diventate troppo fredde per non aver effettuato il consueto giro di riscaldamento prima della partenza. L’esser rimasto nel gruppetto dietro Gasly lo costringe a perdere moltissimo tempo, il che farà risultare il suo stint come il peggiore tra i team di centro gruppo. Questo lo costringerà a tentare un azzardo: quello di montare per primo le gomme slick e fare da cavia all’intero gruppo.
Questa scelta è stata obbligata anche dal fatto che i suoi tempi con le intermedie iniziavano a non essere più buoni e quindi è stato corretto provare a fare qualcosa di diverso per cercare di risalire qualche posizione. Come lui stesso comunicherà via radio, probabilmente la mossa è stata effettuata con un paio di giri d’anticipo. Ma appena uscito dai box, dopo aver montato le medie, è arrivata la tardiva penalità per non aver avuto le gomme montate al segnale dei 5 minuti dal giro di formazione. Penalità che avrebbe potuto scontare comodamente al pit stop, risparmiando gli oltre 30 secondi persi successivamente a fronte dei soli 10 che avrebbe potuto perdere se gli fosse stata comunicata tempestivamente. Arrivato il momento in cui le gomme slick iniziavano ad entrare finalmente in temperatura, con il campione tedesco che inanellava giri veloci, ecco arrivare la bandiera rossa.
Alla ripartenza mossa strategica fatale del team inglese nei suoi confronti. Infatti decidendo di montargli le gomme soft al posto delle medie hanno di fatto azzerato le sue possibilità di rimonta verso la zona punti. Nel traffico con le rosse Vettel non è riuscito a fare la differenza su quelli davanti che avevano le gialle, anzi è andato subito in crisi con le gomme, vedendosi sfilare da Perez prima e Tsunoda poi. A complicare le cose un secondo problema tecnico. Questa volta si trattava di un malfunzionamento al cambio, precisamente un’errata sincronizzazione in upshift, problema che di fatto l’ha costretto al ritiro nonostante nelle tornate finali girava più veloce del compagno di squadra.
Molto probabilmente, senza tutti questi problemi, avrebbe potuto far tranquillamente il suo primo ingresso in zona punti vestito di verde.


Conclusioni
Imola ci ha confermato che al momento la macchina che sta facendo la differenza in gara nel midfield (ma anche in qualifica in questo weekend l’aveva fatta) è la McLaren con Norris. Il giovane talento inglese è riuscito ad agguantare il podio con una grandissima prestazione, mostrando un passo incredibile con le soft specialmente, ma anche sull’acqua è andato forte. Questo significa che al momento si sente molto più a suo agio del compagno di squadra, disperso ad Imola.
Chi conferma i progressi mostrati in Bahrain è sicuramente la Ferrari che ha superato a pieni voti l’esame Imola, lanciandola come seria candidata al terzo posto del costruttori. Molto bene sia con Leclerc che con Sainz, il quale è riuscito ad essere, sul passo, nuovamente quasi più competitivo rispetto al monegasco. Insieme a McLaren e Ferrari, l’altro team che continua ad avere le carte in regola per questa lotta è l’AlphaTauri.
Ad Imola tra errori dei piloti, ma soprattutto di strategia, la scuderia di Faenza ha raccolto meno di quello che meritava, ma il passo dimostrato soprattutto da Tsunoda con le S (a livello di Norris con la stessa mescola) deve far rimanere intatto l’ottimismo di potersela giocare alla pari. Dietro queste 3 squadre c’è però un solco abbastanza importante, con altre 3 squadre abbastanza vicine tra di loro.
Quella che dà timidi segnali che potrebbe risalire la china e tornare a stare lì davanti sembra essere l’Aston Martin. Vettel inizia ad ambientarsi ed a trovarsi sempre più a suo agio con la nuova realtà e, nonostante una gara complicata, il gap con Stroll si è assottigliato a soli 2 decimi. Per Stroll altra gara solida dove ha raccolto il massimo possibile, portando comunque per il team qualche prezioso punto a casa. In tutto questo però c’è un allarme che risuona forte a Silverstone, e cioè quello sul fronte dell’affidabilità.
Chiudono il gruppo l’Alpine, che sembra non offrire chissà quali miglioramenti, e l’Alfa Romeo che ha fatto il suo (anche se in qualifica ha sofferto, sofferenza dovuta probabilmente anche alla tipologia di circuito in cui è richiesto un elevato carico) sfruttando al massimo le occasioni con Raikkonen, vedendosi poi portare via quel punto conquistato da una penalità.