Formula 1 | Confronto Passi Gara del Midfield GP di Austria 2021

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Nicola Sigismondi

Nicola Sigismondi

Secondo round al Red Bull Ring, che mette fine alla prima tripletta della stagione 2021 della F1. Andiamo a vedere cosa ci offerto una gara che alla vigilia sembra dovesse regalarci qualche emozione più rispetto alla gara di settimana scorsa e con delle strategie più aperte, vista la scelta della Pirelli di portare la gamma più morbida, ma al contrario ci ha regalato una corsa sulla falsariga di quella del weekend precedente.
Posizione FinalePilota1° Stint2° Stint  3° Stint
Norris09.894 M08.879 (H)—–
Sainz10.499 (H)08.629 M—–
Ricciardo10.823 (M)09.408 (H)—–
Leclerc10.762 M09.292 (H)—–
Gasly11.124 S10.081 (H)08.576 (H)
10°Alonso11.195 (M)09.437 (H)—–
12°Tsunoda11.407 S10.307 (H)08.837 (H)
13°Stroll11.491 S10.590 (H)09.078 (H)
17°/DNFVettel11.392 S10.206 (H)08.931 (H)
Legenda: (S), (M), (H) = Gomma Nuova;  S, M, H = Gomma Usata;

McLaren

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Altro grandissimo fine settimana per il team di Woking con il solito Norris, autore di un sabato incredibile, che per 48 millesimi non soffia la pole a Verstappen, riuscendo a superare il Q2 con la gomma media (guadagnandosi un importante vantaggio nella strategia di gara) e di una domenica incredibilmente solida in cui respinge duramente tutti gli attacchi di Hamilton, tenendolo dietro per un terzo di gara, per poi andarsi a riprendere il podio superando sul finale proprio il 7 volte campione del mondo.

Nonostante fosse sotto attacco nel primo stint, con aria libera, è riuscito a girare con un ritmo inarrivabile per tutti gli altri contendenti del midfield, facendo capire la differenza tra il girare senza e con traffico. Infatti ha girato mediamente 1 secondo più veloce del suo compagno Ricciardo. Nel secondo stint altro passo molto veloce con la hard per l’inglese (è stato battuto solamente da Sainz per pochi decimi) che, come detto, si è andato a riconquistare il gradino più basso del podio, viste le difficoltà di Hamilton dopo aver danneggiato la sua monoposto.

Per Ricciardo gara discreta ed una buona rimonta, dopo un altro sabato disastroso paragonandolo a quello di Norris. Il non essere entrato in Q3 comunque gli ha dato la possibilità di scegliere la gomma con cui partire in gara, rivelandosi una carta vincente. Partito con la media, nei primi 14 giri è rimasto nel traffico delle vetture che indossavano la gomma rossa in partenza, ma una volta superato Vettel è riuscito a velocizzare il suo ritmo di ben un secondo, scendendo sul 10 basso e facendo registrare anche un 9 alto.

Cambiata gomma e montata la hard per la seconda parte di gara, ricalcando la strategia di Norris, le cose sono peggiorate. Infatti il suo passo, pur con aria libera per la maggior parte dello stint, non solo si rivelerà peggiore di quello del suo compagno, ma praticamente pari a quello di Alonso (stessa strategia) e più lento delle due Ferrari che l’hanno messo sotto attacco, riuscendo a resistere a Leclerc con la stessa gomma, ma non a Sainz, che aveva una media montata 20 giri dopo, a cui si è dovuto arrendere.

Il bilancio per la McLaren, al termine di questa tripletta, è stato molto positivo, grazie anche al podio di Norris, che ha portato in dote un bottino di punti cospicuo. Ed ora sarà il momento di preparare il weekend di casa.

Ferrari

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La Rossa di Maranello, fallendo l’ingresso in Q3 con la gomma media, ha deciso di sacrificare il passaggio all’ultima sessione di qualifica per non montare la soft, che avrebbero distrutto l’intera strategia di gara già al sabato. I due piloti partiti con una strategia diversificata (Leclerc con la media, e Sainz con la hard) hanno avuto una partenza opposta.

Lo spagnolo, ovviamente, ha faticato perdendo alcune posizioni, mentre il monegasco è stato, come al suo solito, molto aggressivo per cercare di recuperare qualche posizione. Ma rivedendo sia la partenza normale e sia la ripartenza dopo la SC, bisogna ammettere che è stato eccessivamente aggressivo. Per ben due volte, sempre in curva 3, ha rischiato di ripetere proprio con il suo ex compagno di squadra Vettel, entrambe le volte, quello che ha combinato proprio in quel punto (con la stessa manovra) la passata stagione nel secondo weekend austriaco.

Dovrebbe capire che le gare non finiscono al primo giro, vista la recidività dell’anno scorso e del weekend passato sempre al Red Bull Ring, ma soprattutto ha rischiato seriamente di compromettere una gara in cui si sapeva che le Ferrari avessero un buon passo da poter risalire facilmente in gara. E quando è così, bisognerebbe tenere a freno la voglia di buttarsi in tutti gli spazi mollando i freni alla disperata in partenza, ma piuttosto usare la testa ed essere lucidi in quelle fasi di gara.

Fortuna per lui che ha trovato il 4 volte Campione tedesco che ha avuto la prontezza, sapendo chi aveva dietro, di riaprire la traiettoria per ben due volte ed evitare una collisione che avrebbe messo entrambi fuori causa, perché specialmente la seconda dinamica era identica a quella dell’anno scorso.

A parte questo, il passo di Leclerc nei primi giri è stato influenzato dall’essere in aria sporca, ma, anche per lui, una volta trovatosi in un’aria più pulita è riuscito a fare il suo ritmo sul 10 basso, allungando leggermente, di qualche giro, lo stint rispetto a Ricciardo.

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Montate anche lui le hard ha provato ad andare a riprendere l’australiano, ma sul suo cammino ha trovato Perez con il quale si è innescata una battaglia dura e scorretta da parte del messicano, che ha spinto all’esterno in ghiaia Leclerc per due volte, la prima in curva 4 e la seconda in curva 6. Per il secondo pilota Red Bull 10 secondi di penalità per le due manovre. Penalità che risulterà cruciale, poi, nel far guadagnare una posizione finale a Sainz.

Dopo aver perso tempo con Perez, che nel frattempo è andato a sorpassare Ricciardo, il monegasco è arrivato negli scarichi della McLaren numero 3 provando diverse volte l’attacco, ma dovendosi poi arrendere all’arrivo del compagno, lasciandogli strada, via team order, perché aveva più passo. Alla fine, tra coloro che avevano la sua stessa strategia, il 16 ha avuto un passo abbastanza discreto, anche se Sainz con la H di quasi 50 giri, nel momento in cui entrambi avevano questa mescola, è riuscito a girare leggermente più veloce di lui.

Per lo spagnolo grandissima gara di rimonta che l’ha visto chiudere in 5° posizione. Come detto nei primi giri ha dovuto perdere alcune posizioni per via della scelta della gomma più dura, ma una volta uscito dal traffico, anche lui, ha sfoderato un gran passo molto costante sul 9 alto portando la gomma fino al 48° giro, risultando con il passo più lento, nella prima parte di gara, solo di Norris che però era con gomma media e con meno giri all’attivo.

A quel punto ha montato la gialla, dando il tutto per tutto senza risparmiare niente visto che avrebbe dovuto percorre solamente circa 20 giri con quella mescola, andando a riprendere prima Leclerc e poi successivamente riuscendo a scavalcare Ricciardo. Anche in questo caso il passo mostrato è stato molto veloce costantemente sul 8 alto (al millesimo ogni giro), girando più forte anche di Norris.

Per la Ferrari un doppio weekend austriaco abbastanza positivo, molto più per le performance offerte che i punti conquistati, grazie ad un tracciato che si è dimostrato molto nelle corde della SF21, ma adesso arriva un esame molto impegnativo come quello di Silverstone, tracciato che presenta molte similitudini con il Paul Ricard dove la Rossa è collassata.

AlphaTauri

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Il team di Faenza insieme all’Aston Martin, sono stati gli unici a provare con entrambi i piloti, abbastanza inspiegabilmente, la carta di partire con la gomma rossa, una soluzione scartata categoricamente dal resto della griglia, che alla fine si è ritorta contro ad entrambe le scuderie che al momento sono in lotta per la 5° posizione del costruttori. Gasly e Tsunoda si sono qualificati uno affianco all’altro, con il francese 6° ed il giapponese 7°.

Il francese ha guidato il gruppo di centrocampo nelle prime fasi di gara con il suo compagno alle sue spalle, e questo ha fatto si che nel primo stint tra i due portacolori dell’AlphaTauri ci fosse un divario di 3 decimi in favore di Gasly.

Nel secondo e terzo stint con le hard, per entrambi, il divario sul passo è rimasto pressoché invariato, con il francese che è riuscito comunque a terminare la gara a punti (9° alla bandiera a scacchi) senza essere doppiato, mentre il giapponese si è dovuto accontentare di una mesta 12° piazza, dove non è riuscito tenere il passo del compagno più esperto.

Weekend tutto sommato positivo per entrambi i piloti, e grazie a Gasly la scuderia italiana è riuscita a riallungare sulla più diretta rivale, in attesa di andare a casa del nemico.

Alpine

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Il team transalpino, orfano di Ocon messo fuori gioco in curva 3 al via, è riuscita ad arpionare 1 punto grazie alla rimonta di Alonso, vittima di impeding al sabato, da parte di un incolpevole Vettel, che gli ha precluso la possibilità di partire più avanti in gara.

Lo spagnolo partendo con la gialla, pur una volta uscito dal traffico, non è riuscito ad imprimere un ritmo esaltante, infatti tra quelli partiti con quella gomma è stato il peggiore e non di poco. Le cose sono migliorate una volta montate le hard. Infatti da questo momento è partita la rimonta verso la zona punti riuscendo a scavalcare la Williams di Russell nei giri finali, riuscendo ad arpionare la P10 finale.

Questo recupero è stato possibile grazie ad un buon passo dimostrato con la mescola più dura delle tre portate dalla Pirelli. Infatti il ritmo con la bianca si è rivelato, in questo stint, molto vicino a quello tenuto da Ricciardo con la McLaren.

Un punto che fa morale all’interno della squadra e dalla parte di Alonso, dopo quanto accaduto nelle qualifiche, ma andrebbe ritrovato Ocon soprattutto in qualifica (nuovamente out in Q1), che nelle ultime settimane è mancato clamorosamente.

Aston Martin

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Il team di Silverstone questo weekend si è letteralmente fatto del male, il sabato, con le proprie mani. Un doppio errore gravissimo che è costato l’arrivo nei punti la domenica.

Il primo errore è arrivato già in Q1 quando, scegliendo la media come gomma per affrontare la prima sessione di qualifica, era chiara quale strategia avrebbero adottato in gara. Una strategia che, di fatto, tutti gli addetti a lavori avevano scartato a priori in quanto deleteria, e che la squadra verde ci dovrebbe spiegare. Il secondo, gravissimo, è arrivato da parte del muretto lato Vettel che, nel giorno del suo 34° compleanno, si è visto comminare una penalità, sacrosanta, per impeding su Alonso.

Il tedesco aveva avvertito il suo ingegnere che sarebbe stato il caso di rientrare ai box perché non avrebbe fatto in tempo a transitare sul traguardo senza prendere la bandiera, ma il suo ingegnere l’ha invitato a proseguire, dimenticandosi di avvertirlo che era in arrivo Alonso dietro di lui.

Ovviamente chi ha avuto ragione, alla fine, è stato l’esperto pilota che, non solo ha preso bandiera senza poter effettuare un altro giro, ma ha bloccato lo spagnolo, il quale stava completando il suo giro che l’avrebbe portato in Q3. Vettel sarebbe dovuto partire P8, centrando la miglior qualifica in Aston, ma anche del team stesso in questa stagione, con Stroll P9.

Invece è stato costretto a retrocedere in P11, con gomme soft. Ovviamente il frutto di questi errori si è tramutato in una gara che non ha reso giustizia al passo avuto soprattutto da Vettel, molto simile a quello dei piloti davanti e più veloce del suo compagno fin dalle battute iniziali.

Sebastian Vettel a bordo della AMR21 sulle colline della Stiria

Infatti un altro errore commesso in gara dal muretto, è stato non dare fin da subito il team order a Stroll per lasciare passare Seb, che ne aveva molto di più ed avrebbe potuto gestire le sue gomme in maniera ancora più ottimale invece di ingaggiare una lotta con il suo compagno, ed approfittare del fatto che il buon Lance avrebbe potuto fare da tappo e prendere vantaggio sugli inseguitori.

Purtroppo per Vettel il resto della gara, se paragonato all’AlphaTauri che aveva la stessa strategia dell’AM, è stato costantemente più lento di un paio di decimi nei primi due stint da Gasly (con gomme soft ed hard), per poi raddoppiare nel finale (sempre sulle hard). Una gara che di fatto il tedesco non ha concluso visto che nelle ultime curve è stato buttato fuori dal suo ex compagno, ed amico, Kimi Raikkonen.

Per Stroll weekend totalmente sottotono rispetto al gp precedente, non riuscendo mai ad essere a livello del suo compagno né in qualifica e né in gara.

Per l’Aston Martin ora arriva la gara di casa, visto che la fabbrica è a due passi dalla sede del prossimo GP. Bisognerà evitare di commettere queste ingenuità (non è la prima volta, soprattutto lato Vettel, che vengono commesse, sia strategiche che di valutazione del tempo rimasto in qualifica) e prepararsi al meglio per quella che sarà la gara clou della stagione.

Il ritorno di una macchina verde AM a Silverstone, dopo 70 anni, coinciderà anche con il ritorno del pubblico sugli spalti dopo la doppia gara senza della stagione passata.

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