Formula 1 | Confronto Passi Gara del Midfield GP di Monaco 2021

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Nicola Sigismondi

Nicola Sigismondi

Andiamo ad analizzare quali sono stati i passi e la gara dei vari piloti del midfield, anche se a Monaco è un esercizio complesso, visto che dipende da diversi fattori tra cui traffico, la posizione di partenza ed il fatto che una volta effettuato il proprio pit stop molti piloti si sono messi in gestione per completare la gara.
Posizione FinalePilota1° Stint2° Stint
Sainz16.576 S15.329 (H)
Norris16.767 S15.492 (H)
Vettel16.851 S16.136 (H)
Gasly16.827 S16.113 (H)
Stroll17.007 (H)15.949 (S)
Ocon17.503 (S)16.985 (M)
12°Ricciardo18.003 (M)16.531 (H)
13°Alonso18.002 (M)16.131 (S)
16°Tsunoda17.846 (H)16.169 (S)
*Legenda: (S) = soft nuova; S = soft usata; (M) = media nuova; M = media usata; (H) = hard nuova; H = hard usata

Ferrari

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Come scrissi qualche giorno fa, reputavo la Rossa di Maranello quanto minimo in zona podio, se non addirittura in grado di cullare il sogno di un qualcosa in più, come una pole od una vittoria.

In effetti la SF21 messa giù al giovedì si è presentata subito competitiva sulle stradine del principato, meglio di Mercedes e Red Bull. Gli scettici pensavano che le due squadre che stanno dominando il campionato potessero tranquillamente balzare davanti alla Ferrari, e che il team italiano stesse bluffando. Invece con il passare dei turni questa convinzione è andata scemando, per poi arrivare nelle FP3 e nel Q1 con una Rossa, con entrambi i piloti, sempre lì davanti, a differenza di una Mercedes in crisi ed una RB ad una sola punta.

La pole come sappiamo è arrivata, e conosciamo anche tutto quello che è successo a Leclerc (non spetta a me individuare i “colpevoli” tra pilota e squadra, ognuno la sua idea se l’è fatta), il quale poteva vincere benissimo la gara di casa, che per lui rimane stregata visto che non l’ha mai terminata.

Ma veniamo ora all’unico pilota in rosso che ha chiuso la gara, e cioè Sainz. Lo spagnolo è sembrato a suo agio per tutto il weekend, ed avrebbe potuto arpionare quanto meno la prima se non anche la pole, ma purtroppo si è dovuto accontentare di partire 4°. Ha dimostrato durante tutta la gara un passo simile a quello di Verstappen (non chiudendo molto lontano dall’olandese), mostrando che la vittoria sarebbe stata fattibile per il team.

Per lui, e per la Ferrari, c’è la consolazione di arpionare il primo podio stagionale, oltre che il primo podio assoluto per il #55. La Ferrari si è dimostrata essere una macchina molto equilibrata, e quella con il percorso più lineare di tutte del midfield, oltre che seria candita alla vittoria nei circuiti da alto carico, cosa che gli mancava dal 2017, quando però era in grado anche di giocarsi il mondiale, e non solo la vittoria in questa tipologia di tracciati.

McLaren

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Si pensava alla vigilia che la squadra di Woking a Monaco, e nei circuiti da alto carico, potesse faticare. Invece pare che le modifiche portate a Barcellona siano state messe a punto, ed al termine del weekend è risalita sul podio del principato come non accadeva da parecchi anni.

Tutto questo grazie ad una notevole prestazione di Norris, riscattandosi dalla delusione spagnola. Buona la qualifica che l’ha messo in condizioni favorevoli, e successivamente il passo gara che si rivelato all’altezza di Sainz, con entrambe le mescole, resistendo all’assalto finale di Perez.

Ma il weekend è stato in chiaroscuro per la McLaren. Perché se c’è un Norris che esulta, dall’altro lato del box c’è un Ricciardo imbarazzante. Il pilota australiano non solo non riesce a qualificarsi in Q3, come il suo compagno, ma addirittura subisce lo smacco di essere doppiato proprio da Norris. Il passo gara, rispetto all’inglese, si è rivelato mediamente più lento di oltre un secondo.

Al termine della gara sia il TP Seidl, che lo stesso pilota italo-australiano, hanno fatto capire che la macchina non si addice alle caratteristiche di Ricciardo al momento, e dovranno lavorare sodo in questo senso. Ormai 6 gare sono andate, e gli altri piloti che si trovavano nella sua stessa condizione, e cioè di nuovo pilota in un nuovo team, hanno fatto vedere degli ottimi passi avanti. Fra tutti Vettel e Sainz che sono in lotta con Ricciardo e la McLaren nel centrocampo.

La McLaren non può permettersi di giocare ad una sola punta se vuole assicurarsi il terzo posto.

Aston Martin

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Il team di Silverstone è stato senz’altro la sorpresa del weekend, andando a centrare un risultato molto importante sia in termini di punti (prima volta che entrambi i piloti riescono a piazzarsi nella top 10 in questa stagione), che in termine di posizioni (con il 5° posto centrato da Vettel è arrivato infatti il miglior piazzamento della storia dell’Aston Martin in F1).

L’AMR21 sembra essere entrata in un trend positivo di crescita, confermato anche a Monaco, una pista che storicamente e per caratteristiche della monoposto (ancor di più quest’anno con le modifiche aerodinamiche) è sempre stata abbastanza nemica del team di Silverstone. Ma poi ci vuole il manico del pilota, ed è lì che è entrato in gioco Sebastian Vettel.

Il tedesco è stato protagonista di un weekend perfetto, come non gli capitava da parecchio tempo, mettendo in mostra tutte le sue qualità, sia quelle di guida che di ingegnere-stratega, facendo ricredere più di qualcuno che lo dava per finito. Fin dal giovedì si era capito che potesse centrare finalmente i primi punti in verde.

Il sabato, dopo il brivido del Q1 dove si è salvato per 18 millesimi attuando una strategia aggressiva (e rischiosissima), ha fatto una piccola impresa piazzando la monoposto inglese in P8. Ma il vero capolavoro l’ha fatto la domenica in gara, quando nella prima parte di gara ha gestito il ritmo, le gomme e la macchina, distanziandosi da Gasly ed Hamilton di circa 7 secondi, per poi rimettersi a caccia verso la metà dello stint, riducendo giro dopo il giro il divario da quelli davanti girando 4/5 decimi più veloce.

Successivamente è riuscito a stampare dei 16 basso nel momento in cui l’inglese ed il francese erano rientrati per i loro rispettivi pit stop ed una volta ritornati in pista con gomma fredda, aprendo il giusto gap per poter sperare di rientrare davanti ad entrambi. Ed è in quel momento che, anche grazie ad una perfetta chiamata del muretto (questa volta l’AM ha centrato la strategia con entrambi i piloti, dopo i disastri delle gare precedenti) è riuscito a rientrare davanti ai due piloti che lo precedevano, mettendo assegno un overcut perfetto come quello che lo fece trionfare nel 2017 con la Ferrari tra le stradine del principato, ed assicurandosi così la P5, che vale un gran balzo sia in classifica piloti che quello costruttori.

Si perché una volta che Perez gli è rientrato davanti dopo il pit stop (il messicano ne aveva nettamente di più, infatti quando è stato dietro di lui ha fatto segnare diverse volte il giro più veloce della gara), è entrato in modalità gestione gara, alzando nettamente il ritmo e compiendo una passarella finale lunga quasi 40 giri, visto che il gap sul Gasly era rassicurante, e ha potuto continuare a girare senza preoccupazioni visto che passare a Monaco è impossibile.

La giornata trionfale per l’Aston Martin è proseguita anche con Stroll che, pur non riuscendo ad entrare in Q3, in avvio è partito con le H, compiendo uno stint lunghissimo e competitivo (nel finale di stint sul 15 alto e 16 basso). Tutto questo gli ha permesso di aprirsi la giusta finestra su Ocon e Giovinazzi, (che giravano costantemente un secondo più lenti), e sempre con un overcut balzare davanti ai due piloti, riuscendo a terminare la gara in P8.

Superato l’esame Monaco, per l’AM ora arrivano una serie di GP che dovrebbero essere favorevoli alle caratteristiche della macchina (a partire dal prossimo di Baku), e grazie ad un risultato del genere li si affronteranno con un rinnovato ottimismo ed un morale migliore, dopo le delusioni patite in avvio di campionato.

AlphaTauri

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La scuderia di Faenza rialza un po’ la testa con un buon P6 grazie a Gasly, autore di un’ottima qualifica il sabato.

In gara fa il suo, nella prima parte tiene Hamilton rientrandogli davanti dopo il pit stop, ma ne lui e ne la squadra hanno fatto i conti con Vettel. Il francese è stato in battaglia con il tedesco all’uscita dei box, il quale non si è tirato certo indietro nonostante le gomme fredde ed ha dimostrato perché è un 4 volte campione del mondo. A quel punto Gasly si è visto costretto ad alzare il piede per evitare guai peggiori. Una volta capito che non ci sarebbe stato niente da fare, ha gestito la macchina, cercando di ricucire il distacco da Vettel sul finale di gara, girando 5 decimi più veloce, ma ormai non c’era più niente da fare.

Dall’altro lato del box, il rookie Tsunoda ha palesato tutte le difficoltà che sta avendo in questo avvio, con un passo veramente inconsistente in gara, oltre a non aver passato il Q1. Ma ovviamente è normale visto che era la sua prima Monaco con una F1, ed il risultato più grande è stato non metterla mai a muro, cosa che suoi più illustri colleghi hanno fatto, quindi si può ritenere soddisfatto di questo risultato, non quello complessivo ovviamente.

L’AlphaTauri complessivamente non sembra avere la forza di tenere il passo di Ferrari e di McLaren, ed a questo punto manca veramente poco perché anche l’AM la superi definitivamente. Mantiene un piccolo vantaggio soprattutto in qualifica, ma ormai in gara girano praticamente pari, se non addirittura leggermente meglio il team inglese.

Alpine

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L’Alpine ha patito l’inferno tra le stradine del principato provando anche a ribaltare completamente il setup tra il giovedì ed il sabato, ma il risultato non ha dato gli effetti sperati.

Oltre l’exploit del Portogallo, la macchina sembra non riuscire ad attenersi a quei livelli mostrati nell’Algarve, ed al momento si ritrova ad essere la peggior macchina del midfield, soprattutto in questi tracciati da alto carico. Weekend quasi completamente da buttare, visto che ne in qualifica e ne in gara ci sono state cose positive da cogliere, dovranno riflettere molto sul da farsi ad Enstone. Il weekend l’ha salvato il solito Ocon, con un’ennesima prova solida da parte del francese, che al termine della gara ha fatto il massimo con quello che aveva, riuscendo a terminare in 9° posizione.

Mentre per Alonso altra prova totalmente incolore, battuto clamorosamente, e nuovamente, dal suo compagno di squadra. Solo 17° in qualifica, dietro anche al rookie Tsunoda, in gara riesce a risalire in 13° posizione, ma veramente poca roba, visto quanto in molti si attendevano da lui, mentre al momento tra quelli di spicco, insieme a Ricciardo, è il pilota più in difficoltà del midfield.

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