Formula 1 | Confronto Passi Gara del Midfield GP di Stiria 2021

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Nicola Sigismondi

Nicola Sigismondi

A dispetto di ciò che ci si poteva attendere, il GP di Stiria (il primo round a Spielberg) si è rivelato abbastanza avaro di emozioni. Per questo motivo la gara si è giocata sul ritmo imposto dai piloti e dalle strategie decise dai team.

Andiamo ad analizzare l’esito delle performance venute fuori dall’asfalto del Red Bull Ring.

Posizione FinalePilota1° Stint2° Stint  
Norris11.094 S09.577 (H)
Sainz11.101 (M)09.212 (H)
Leclerc10.922 (H)09.271 (M)
Stroll11.559 S10.240 (H)
Alonso11.591 S10.241 (H)
10°Tsunoda11.655 S10.237 (H)
12°Vettel11.703 (M)10.350 (H)
13°Ricciardo11.507 (M)09.962 (H)
14°Ocon11.681 (M)10.074 (H)
Legenda: (S), (M), (H) = Gomma Nuova;  S, M, H = Gomma Usata

McLaren

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Il team di Woking prosegue il trend positivo con Norris, mentre Ricciardo fatica ancora a trovare il feeling con la MCL35M, anche se per dovere di cronaca bisogna segnalare il problema alla PU patito nelle prime fasi di gara che gli è costato tempo e diverse posizioni che non è più riuscito a recuperare. A livello di performance pura, però, ancora una volta la McLaren non si è rivelata la migliore, in questa occasione è stata scavalcata dalla Ferrari.

Norris partito con la soft usata è riuscito a girare a livello del duo Rosso, solamente pochi millesimi di ritardo con Leclerc (il quale ha montato subito la hard dopo lo scontro con Gasly) e pochi di vantaggio su Sainz con la media, ricordando che nei primi giri è riuscito a tenere a bada Perez e Bottas.

Nel secondo stint con gomma hard, equivalente a quella utilizzata da Sainz, l’inglese ha pagato veramente tanto in termini di passo e cioè ben 5 decimi dagli uomini in Rosso. Ma alla fine della gara è riuscito ancora una volta a fare il massimo possibile e piazzarsi alle spalle dei top team in 5° posizione.

Gara nuovamente complicata per il suo compagno di squadra Ricciardo. Partito con la media dopo non essere riuscito ad entrare in top 10 al sabato, non ha il passo per sopravanzare nessuno, visto che si è rivelato essere molto simile ai piloti che lo precedevano.

Quindi decide di allungare lo stint e montare, come tutti, la hard, ma alla fine non riesce ad essere incisivo nelle ultime tornate e recuperare qualche posizione, oltre che il suo ritmo è stato, di media, 5 decimi più lento rispetto a quello del compagno, il quale è stato un martello sul 9 basso, pur con una gomma montata diversi giri prima.

Ferrari

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La Rossa di Maranello dopo il disastro di Le Castellet, su una pista che negli anni si è quasi sempre rivelata amica e congeniale alle caratteristiche delle monoposto del Cavallino Rampante, ritrova una performance degna di nota che fa ben sperare anche per il secondo round sempre al Red Bull Ring.

Sainz partito 12° è autore di una gara eccellente, con un passo veramente solido e molto forte soprattutto nel secondo stint con la hard, ma già nel primo con la media è riuscito a fare cose egregie pur ritrovandosi nel traffico di Tsunoda. Una volta che il giapponese è rientrato ai box e gli ha concesso di avere pista libera, il numero 55 è riuscito ad abbassare i suoi tempi anche di un paio di secondi rispetto a quanto stesse girando fino a quel momento.

Allungando lo stint e fermandosi al 41° giro, queste tornate sono state utili a costruire il suo vantaggio e poi, una volta con gomme nuove e grazie anche ad un buon pit stop, è riuscito ad andarsi a prendere la 6° posizione finale, sfoderando il miglior passo medio con la hard in 9.2, con diversi passaggi in 8 alto.

Leclerc invece, come detto in precedenza, è stato costretto ad una rimonta dal fondo dopo il contatto con Gasly che gli è costatata la rottura dell’ala anteriore. Ai box hanno deciso di montargli la hard, con la quale è riuscito ad imprimere un ritmo molto solido che gli ha permesso di riprendere il gruppo e di far registrare il miglior primo stint nel midfield.

Successivamente c’è stata la decisione di effettuare la seconda sosta e montare la media nuova con la quale è andato all’arrembaggio. Anche in questo caso il passo mostrato (tra il 9 basso e nelle ultime tornate in 8 alto), gli ha permesso di risalire la classifica e di chiudere alle spalle di Sainz.

La Ferrari sembra aver lavorato bene sul setup in vista della gara questa volta, e sicuramente sarà protagonista anche il prossimo weekend, ma per vedere se i problemi del Paul Ricard sono stati risolti, in parte, toccherà aspettare la prossima pista.

Alpine

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Per il team transalpino un buon weekend ancora con Alonso, un po’ incolore quello di Ocon, che ha patito un sabato disastroso che l’ha visto fuori addirittura in Q1.

L’asturiano, essendo anche lui nel traffico, ha fatto segnare un primo run in linea con i piloti che gli stavano attorno, costantemente sul 11.5, ma ovviamente non a livello del duo Ferrari e Norris. Stessa cosa per il secondo run con le hard, dove ha tenuto il medesimo ritmo di Stroll e Tsunoda, ma quello Ferrari, soprattutto, è stato fuori portata e si è dovuto accontentare di un paio di punti, non potendo tentare l’attacco a chi lo precedeva.

La stessa gara, per quanto riguarda la performance, l’ha condotta anche il francese, specialmente nel primo run con la media. Anche lui allungando il primo stint si è ritrovato con delle gomme hard più fresche al termine della gara, riuscendosi ad avvicinare moltissimo al passo di Ricciardo con la stessa mescola in quella fase di gara, e risultando più veloce di Alonso di quasi 2 decimi.

Ma girando in maniera molto simile ai piloti che lo precedevano, non è stato in grado di effettuare una gran rimonta, anzi ha recuperato una sola posizione rispetto a quella di partenza, considerando che Gasly e Russell si sono ritirati.

AlphaTauri

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Per il team di Faenza un weekend con stati d’animo contrastanti: la delusione per Gasly messo fuori gioco subito da Leclerc, che lo ha costretto al ritiro al termine del primo giro, e dall’altro un po’ di felicità per aver preso un punto con Tsunoda, nonostante l’Aston Martin si sia rifatta sotto a soli due punti nella classifica costruttori.

Dopo una partenza abbastanza cauta dove ha perso qualche posizione, anche per il giapponese il passo con la soft è stato, come per la maggior parte dei piloti, molto simile a quello dei colleghi, solamente un po’ più lento rispetto a quello di Alonso e Stroll. Leitmotiv che si è ripetuto nel secondo stint con la hard, stesso passo, questa volta leggermente più veloce dei due piloti appena citati, è zero possibilità di sopravanzare qualcuno.

Ma alla fine della gara è arrivato un punto prezioso che fa morale e classifica, sia per lui che per il team.

Aston Martin

Veniamo alla delusione della giornata, e cioè l’Aston Martin.

Come detto nelle settimane precedenti, il tallone d’Achille del team di Silverstone è la qualifica. Vettel è stato sfortunato perché per pochi centimetri si è visto cancellare un tempo che sarebbe valso la 12° invece che la 14°, e Stroll, pur centrando la Q3 non è andato oltre la 10 posizione. Ma l’Aston Martin è mancata clamorosamente in gara, dove nelle ultime settimane aveva dimostrato di possedere un gran passo, ma questa volta qualcosa deve essere andato storto.

In partenza il canadese è stato autore di un’ottimo avvio che gli ha dato la possibilità di scavalcare diverse macchine e di poter girare con pista libera durante il primo run, visto che Leclerc era in fondo, Gasly fuori, mentre il trio Norris-Perez-Bottas era troppo più avanti.

Questo gli ha permesso di impostare il suo passo sul 11.5, il medesimo tenuto anche da chi lo inseguiva. Anche per lui il ritmo con la hard nel secondo stint è stato pressoché lo stesso che tenevano gli altri sul 10.2, che è stato lo stesso di Alonso e Tsunoda, e prendendosi un secondo dalle due Ferrari, specialmente quella di Sainz che aveva la stessa mescola. Al termine della gara, comunque, è stato in grado di portare alla squadra gli unici punti del weekend.

Eh sì perché il suo compagno di squadra, dopo una striscia di tre gare consecutive a punti, condita dallo splendido podio di Baku, questa volta si è dovuto arrendere. Detto del sabato, in partenza Seb (partito con le medie) ha provato in tutti i modi a sorpassare colui che l’ha sostituito in Ferrari, non riuscendo a chiudere la manovra per pochissimo. Il ritmo nel primo stint si è rivelato un po’ peggiore rispetto a quello di Stroll, Alonso e Tsunoda, che erano i piloti con cui era in lotta realmente.

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Ma qui arriva il disastro strategico dell’Aston Martin che ci dovrebbero spiegare: perché Vettel è stato fermato addirittura un giro prima del suo compagno che era sulle soft, mentre lui sulle medie, quando chi aveva questa gomma ha allungato lo stint di 10 giri?

Eppure nelle ultime gare le rimonte le ha costruite allungando di tanto il suo primo run, ed il passo in quella fase era ancora buono, in linea con quello di Sainz che lo precedeva. A questo punto tanto valeva farlo partite con le soft ad inizio gara, così avrebbe potuto sorpassare qualcuno e mettersi poi in gestione, visto che conosciamo molto bene le sue doti nel preservare le gomme.

Fatto sta che questa mossa gli è costata la possibilità di terminare la gara tra la 8° e la 10° posizione, e cioè a punti. Infatti il secondo stint nella prima parte si è rivelato identico a quello di Tsunoda che gli stava davanti, ma nella seconda parte c’è stato un vistoso calo della gomma, che non gli ha permesso soprattutto di mantenere le ruote del giapponese e gli ha fatto perdere posizioni su Leclerc e Raikkonen, che con una strategia differente giravano un secondo più veloci di lui.

Ci sono tanti interrogativi da porsi in casa Aston Martin, la prima di tutte è quella strategica (in una gara in cui era impossibile sorpassare perché tutti giravano al millesimo è stata un fattore cruciale), e poi cosa non è andato nell’assetto, in gara soprattutto.

Le ipotesi potrebbero essere tre: aver puntato su un assetto che si conciliasse con il bagnato (visto che le previsioni davano questo rischio piuttosto alto), la temperatura che si è alzata di molto rispetto alle prove del venerdì oppure, più semplicemente, la macchina che non si adatta a questa pista. Sicuramente in questo weekend avranno raccolto una mole di dati sufficiente che ritornerà utile per capire cosa è andato storto e cercare di porvi rimedio in vista del secondo round sul tracciato della Stiria.

Le risposte ai nostri dubbi, sul team di Silverstone, le avremo fra pochissimi giorni.

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