Formula 1 | Ferrari è tempo di decidere

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Nicola Sigismondi

Nicola Sigismondi

Domenica, a Silverstone, è arrivata la prima vittoria in carriera di Sainz. Riportando la Ferrari a vincere dal GP di Australia. Ma nel dopo gara, il TP Binotto ha dovuto far fronte alla comprensibile rabbia di Leclerc, riguardo alla strategia adottata con l'uscita della SC. La Ferrari a questo punto non può più rimandare la decisione. Puntare alle vittorie di tappa o provare a vincere il mondiale con il monegasco?

Vincere a Silverstone, è sempre stato un motivo di orgoglio e di vanto per la Rossa di Maranello. L’astio tra i britannici e la Ferrari risale già agli albori della categoria, in quanto il Drake ha sempre definito i team d’oltremanica dei “garagisti”. Il motivo risiede nel fatto che non erano dei veri e propri costruttori, come il marchio italiano. Ma assemblavano i telai con motori costruiti da terzi. E questo fatto Enzo non l’ha mai digerito del tutto.

La corsa del 2022 rischia di essere ricordata, da molti, più per le scelte discutibili del muretto e le polemiche del dopo gara. Che per la vittoria in sé. A differenza di quella che era stata l’ultima affermazione in terra d’Albione, targata Vettel, nel 2018. Infatti nel dopo gara di domenica scorsa, è sembrato quasi che a vincere non fosse stata la Ferrari. Perché anche in questo caso, come a Monaco, la strategia è stata a dir poco incomprensibile.

Leclerc più veloce, ma lo tengono alle spalle di Sainz

Già nelle prime fasi di gara, si era capito quanto Leclerc fosse molto più veloce di Sainz. Nonostante l’ala anteriore danneggiata, a seguito del contatto avvenuto nelle primi curve con Perez. Per questo motivo sarebbe dovuto arrivare l’ordine di scuderia, visto che Hamilton si stava rifacendo sotto.

Lo spagnolo si era sì conquistato la prima pole in carriera il sabato, sotto la pioggia. Ma non stava dando seguito alla performance delle qualifiche. Anzi, aveva commesso un grave errore alle Becketts, che gli era costato la testa della gara. Graziato solo dalla rottura del fondo patita da Verstappen, due giri dopo, per aver raccolto un detrito. Ironia della sorte era un pezzo proveniente da un’AlphaTauri, che gli ha fatto perdere totalmente prestazione.

E quindi, con un il campione del mondo fuori dai giochi, e sprofondato nei bassifondi della top ten, la chiamata doveva essere tempestiva. Approfittando al massimo della situazione creatasi. Ma invece si è preferito tergiversare e rimanere con quelle posizioni. Con Leclerc che più volte ha sollecitato a procedere con lo scambio. Perchè il tempo perso alle spalle del compagno, stava iniziando a diventare esagerato. Scambio che è poi arrivato, tardivo, solo nel secondo stint.

Follia Ferrari e Leclerc si infuria

Ma l’errore più grossolano è arrivato solamente qualche giro più tardi, con l’ingresso della SC a causa del guasto patito da Ocon.

La mossa di non fermare Leclerc, ha consegnato la vittoria a Sainz. Con il numero 16 costretto a difendersi, per evitare di scendere fino al 6° posto, con gomme hard usate. Eppure bastava seguire quanto fatto nel 2018 a livello di strategia, visto che la dinamica degli ultimi giri è stata la medesima. E staremmo parlando di un Leclerc di nuova in corsa per il mondiale ed una Ferrari dominante a Silverstone. Con un probabile 1-2, od al massimo con una vittoria ed un terzo posto.

Quella effettuata, è stata una chiamata che non ha nessun senso logico, se non quello di far vincere lo spagnolo. Perché non solo non si è salvaguardato Leclerc, in testa alla corsa e primo inseguitore del nativo di Hasselt. Ma soprattutto a livello di costruttori non si è raccolto il massimo. Creando un clima, all’interno della squadra, che a questo punto potrebbe deflagrare da un momento all’altro.

Infatti, dopo la corsa, il monegasco è stato molto misurato nelle parole. Ma certamente non è passata inosservata la sua faccia e soprattutto il confronto accesso con Binotto. Ed il 24enne ne ha ben donde, vista la situazione di mondiale, le promesse fattegli negli anni ed i ripetuti errori di strategia.

Per questo la domanda, che in tanti si sono posti, è perché si è voluto far vincere Sainz a tutti costi. E’ vero che avere un pilota che ha vinto, finalmente, la sua prima gara può rappresentare un vantaggio. Ma non certamente nella maniera in cui è arrivata. Oltre al fatto che non la meritava neanche tutta. Avesse vinto il GP del Canada, lo sarebbe stato di più.

Carlos Sainz (Ferrari F1-75) attaccato da Leclerc (Ferrari F1-75), con in lontanza Hamilton (Mercedes W13)

E’ l’ora di puntare incondizionatamente sul monegasco

Diciamoci la verità. Il Team Principal nel 2020, in accordo con l’azienda, ha scaricato Vettel in malo modo, senza neanche una telefonata. Per puntare ad aprire un nuovo ciclo ed affidare il futuro della scuderia al talento dell’Academy.

Attestato di consacrazione, arrivato già nell’inverno del 2019. Con il prolungamento a cifre più alte fino al 2024. Il tutto promettendogli un 2022 in cui il Cavallino sarebbe tornato competitivo, grazie al nuovo ciclo tecnico. Non solo per la vittoria di tappa, ma soprattutto per puntare a vincere quel mondiale che manca dal 2007.

Siamo ormai a metà di questa rivoluzionaria stagione. Tenendo conto delle performance espresse e la situazione in classifica, sarebbe una scelta naturale nominare Leclerc capitano. Ma in Ferrari non hanno il coraggio di farlo.

Dettaglio non di poco conto, perché questo dà adito a queste strategie. Senza passare, secondo loro, dalle parte del torto. Un errore mediatico, che nella GES continuano a commettere ripetutamente. Con il risultato di infilarsi in queste situazioni spiacevoli, con le proprie mani.

Il sentore che si ha, è che dalle parti Maranello non vogliano ripetere quanto successo nell’era Schumacher. Quando il povero Barrichello era costretto a lasciare spazio al Kaiser, sistematicamente. Come accadde nel vergognoso giro finale del GP d’Austria 2002.

E’ giusto che i due piloti abbiano le stesse chance di vincere, pur con ruoli ben precisi. Ed è altrettanto corretto non abusare dei team order, sia chiaro. Ma non bisogna aver paura di utilizzarli quando se ne presenta l’occasione, come quella di Silverstone.

La paura di prendere decisioni scomode ed il ritrovarsi in scomode situazioni

Era già successo nel biennio 2017-18, quando i compagni di squadra erano Vettel e Raikkonen. Si sapeva che il pilota che poteva lottare era il tedesco. E contro una corazzata come quella Mercedes, bisognava stringersi tutti attorno ad un solito pilota. Invece fu scelta, nuovamente, la strada del doppio pilota. Per poi scaricare le colpe del fallimento, esclusivamente sul pilota numero 5.

Secondo l’opinione di chi vi scrive, questa è una mossa deleteria. Soprattutto quando ci si gioca un mondiale serrato con altri team, come le Freccie d’Argento o la Red Bull. Per questo andrebbero dichiarati i ruoli fin dall’inizio della stagione. Ruoli che si possono modificare durante la stagione, se il primo pilota non è performante oppure ha incassato degli zeri.

Un episodio eclatante come quello di domenica, ci fu in Ungheria nel 2017. Anche se la lista sarebbe lunga. In quell’occasione, il nativo di Heppeneheim aveva la convergenza danneggiata dal 20° giro, mentre era in testa. Alle sue spalle si trovava Raikkonen, il quale non sapeva cosa fare. Il muretto non ebbe il coraggio di congelare le posizioni in modo diretto. Inscenando il solito teatrino di comunicazioni, in cui il finlandese pretese che gli venisse chiesto di non attaccare Vettel.

La scelta del muretto era sacrosanta, in quanto il tedesco era in piena lotta per il mondiale. Tant’è che tornò a casa dall’Hungaroring con la vetta in tasca. Ma soprattutto, mantenendo le posizioni, si fece in modo che il quattro volte campione del mondo non venisse attaccato dai rivali. Consentendo alla Ferrari di incamerare una doppietta.

La strana comunicazione ed il non aver definito i ruoli, fece passare il team come se non avesse voluto far vincere il finlandese. Nonostante le ambizioni e le posizioni in classifica, tra i due, erano altre.

Chiarirsi, ripartire e decidere a cosa puntare

Fortunatamente per la Rossa, si torna subito in pista. Ma la situazione all’interno del team non è certamente delle migliori. Si è venuti via da Silverstone collezionando un’ennesima pessima figura, a livello mediatico, pur con una vittoria in tasca. Binotto ha provato a spiegare nel post gara le scelte, ma aumentando solo i dubbi sull’operato del box.

A questo punto lo stesso TP deve prima ricomporre i pezzi rotti della trasferta inglese. Successivamente deve chiarire quali saranno i ruoli dei due piloti ed i reali obiettivi della Scuderia. Vincere solamente gare, oppure provare a vincere il mondiale. Questa decisione non è più posticipabile, ma andrà presa ora. Per il bene della squadra e soprattutto per il rispetto dei ferraristi. I quali si sono sentiti dire, per anni, che questa sarebbe stata la stagione del riscatto e su cui puntare.

Se la scelta ricadrà sulla seconda opzione, allora bisognerà dare tutto l’aiuto possibile a Leclerc. Senza più teatrini di sorta. Pianificando ogni eventuale situazione in cui sarà necessario impartire degli ordini di scuderia. Con la speranza, che la rincorsa al titolo non sia già chiusa.

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