Formula 1 | Ferrari soffre, Verstappen ringrazia! A centrocampo cresce l’Aston Martin

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Nicola Sigismondi

Nicola Sigismondi

Dopo la doppietta in qualifica targata Leclerc-Sainz (mancava alla Ferrari dal GP del Messico 19'), il primo GP di Miami se lo aggiudica la Red Bull con Verstappen. Successo ottenuto grazie ad una miglior gestione gomme e, ormai, consueta velocità di punta. A centrocampo la lotta è sempre più serrata e, nonostante il disastro prima del via, si invita alla festa anche l'Aston Martin.

L’esordio del tracciato della Florida, costruito attorno al Hard Rock Stadium, segna la chiusura del primo quarto di stagione. A questo punto è possibile tracciare i primi bilanci e capire meglio quali sono i punti di forza e di debolezza dei 10 progetti in pista. E la completezza della pista americana ha aiutato a rafforzare le convinzioni su questo fronte. Andiamo ora ad analizzare cosa ci ha detto lo sfavillante GP di Miami, in termini di passo gara.

Posizione FinalePilota1° Stint2° Stint pre SC*2° Stint post SC**
Verstappen33.974 (M)32.717 (H)32.034 (H)
Leclerc34.272 (M)32.781 (H)32.315 (H)
Sainz34.415 (M)33.296 (H)32.629 (H)
Perez34.723 (M)33.648 (H)32.835 (M)
Russell35.008 (H)—–33.420 (M)
Hamilton35.431 (M)33.734 (H)33.716 (H)
Bottas35.098 (M)33.804 (H)34.103 (H)
Ocon35.570 (H)—–34.158 (S)
Albon36.519 (M)34.766 (H)34.477 (H)
10°Stroll35.586 H—–34.852 M
11°Alonso35.918 (M)34.835 H34.149 H
12°Tsunoda36.999 (M)35.508 (H)34.057 S
13°Ricciardo35.969 (M)34.618 (H)34.615 (S)
14°Latifi36.832 (H)36.871 (M)34.829 (M)
15°Schumacher36.278 (M)34.795 (H)34.667 (H)
16° / D.N.F.Magnussen36.323 (M)34.976 (H)35.080 (M)
17° / D.N.F.Vettel35.724 H—–34.327 M
N.C.Gasly35.870 (M)34.977 (H)—–
N.C.Norris36.067 (M)34.736 (H)—–
Legenda: (S), (M), (H) = Gomma Nuova; S, M, H = Gomma Usata;
Note: * Stint fino al 39/40° giro; ** Stint dal 47° al 57° giro;

Verstappen domina il GP, mentre la Ferrari cade sulla gestione gomme

Nonostante l’aver saltato quasi interamente il venerdì di prove libere, per problemi dovuti al surriscaldamento, Verstappen è stato perfetto in gara. E la differenza con la Ferrari, oltre alla ormai consueta efficienza aerodinamica, si è registrata su quello che è il terreno di caccia della F1-75: ovvero la gestione gomme. Infatti i due piloti, sia Leclerc che Sainz, si sono lamentati per la comparsa di graining sulla mescola media. Questo ha concesso al campione del mondo la fuga prima dell’ingresso della SC.

Assodato che i due classe 97′ fanno un campionato a parte, possiamo vedere che le parole trovano conferma anche nei tempi. Specialmente nella prima parte di stint con le medie, quella dove ha subito il sorpasso, il monegasco è andato in crisi rispetto all’olandese. Sintomo che, come accennato in precedenza, il graining formatosi sulla Rossa ha limitato le prestazioni del numero 16. Mentre nel secondo stint, prima dell’ingresso della SC al giro 40, le prestazioni tra i due sono tornate quasi ad equivalersi.

Il gap (a livello di passo) si è riaperto nei 10 giri finali, in cui la maggiore velocità di punta della RB18 ha impedito qualsiasi attacco di Leclerc. La Ferrari è chiamata a reagire dopo le due battute d’arresto, in cui Verstappen ha fatto bottino pieno. Ma nella GES è già pronto il primo grande pacchetto di sviluppi per la F1-75, che arriverà nel prossimo weekend di gara al Montmelò.

Anche a Milton Keynes non stanno a dormire, considerando che è pronta un’ulteriore diminuzione di peso, dopo quella di Imola, proprio in Spagna. Per la vettura anglo-austriaca il tallone d’Achille è sempre l’affidabilità, che andrà risolta per evitare di perdere ulteriori punti nel proseguo.

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Sainz prevale su Perez nello scontro degli scudieri

Dietro i due big, i loro compagni di squadra fanno gara da soli davanti al resto del gruppo. A Miami, in partenza, un Sainz troppo cauto (dopo i due zeri consecutivi nei gp precedenti) fa sfilare Vertsappen, iniziando così la sua battaglia personale con l’altra Red Bull. Lo spagnolo è stato fortunato perché Perez ha patito un guasto al 6 cilindri Honda, che lo ha limitato nel corso della seconda parte di gara. Infatti il distacco è stato importante soprattutto nel secondo stint con la H, fino all’ingresso della SC.

Durante la rimozione della macchina di Norris, il messicano ha approfittato per sostituire le gomme ed indossare le medie. Ma una volta avuta la chance di sorpassare il 55, e fallita, ha perso contatto non riuscendo più ad agguantare il podio. Il suo passo è stato, nel complesso, sempre 3/4 decimi più lento rispetto al ferrarista, segno che il rischio di terminare la gara anzitempo è stato concreto.

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Mercedes e Bottas si giocano il ruolo di terza forza

A livello di prestazioni, la lotta per il terzo posto ha visto coinvolti Bottas, con l’Alfa Romeo, e le due Mercedes. Al sabato il finlandese ha sorpreso il suo ex compagno, piazzandosi davanti in P5 come primo degli altri. Mentre una scelta strategica, bizzarra, ha costretto Russell a fermarsi in Q2. Ma aprendogli un’importante opportunità per la gara, visto che la partenza con le hard si rivelerà fondamentale per il suo recupero.

Nel primo stint con la media, il numero 77 aveva preso un buon vantaggio sul 7 volte campione. Considerando un vantaggio sul passo, addirittura, di quasi 4 decimi. Ma dopo la sosta, in cui entrambi hanno montato la gomma bianca, Hamilton è riuscito a ricucire il gap. Russell, ovviamente, partendo con la mescola hard ha allungato il suo stint, sperando in una SC. Desiderio esaudito al 40° giro. Questo ha fatto sì che il giovane di King’s Lynn potesse rientrare in gioco per la 5° posizione.

Poco dopo la ripartenza, all’uscita della terz’ultima curva, un errore di Bottas ha favorito le due Mercedes. E Russell poco dopo, avendo la media nuova, ha superato agilmente un furioso Hamilton. Bisogna dire che tra i tre, proprio il numero 44 è stato quello più in difficoltà, specialmente con le medie. Il giovane della Stella ha avuto un passo simile, ed anche più veloce, del duo di ex compagni nel primo stint. Con una hard che si è scoperta essere la gomma da gara.

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Mercedes, ultima chiamata a Barcellona. Alfa continua così

Al momento tra i due grigi, chi sta facendo la differenza con questa W13 difficile, ed anche in maniera pesante, è sicuramente il numero 63. Il quale è l’unico pilota ad essere sempre arrivato in top 5 in queste prime gare. Aspetto sicuramente da non sottovalutare. Per il team di Brackley, Barcellona sarà l’ultima chiamata per far funzionare il progetto senza pance. Visto che lì è atteso un corposo pacchetto di aggiornamenti.

Per quanto riguarda Bottas, dopo una gran qualifica ed un ottimo primo stint, c’è stato un calo nel run con le hard, al netto dell’errore. Molto lavoro ancora da fare ad Hinwil, visto anche il problema di affidabilità che ha messo ko Zhou ad inizio gara. Ma dopo aver introdotto gli aggiornamenti ad Imola, la C42 ha fatto un importante passo avanti. E la via per combattere per il 4° posto nel costruttori, quantomeno, è fattibile.

Lotta nel centrocampo sempre più serrata

L’unica certezza a centrocampo, al momento, sembra essere l’Alpine, che ha portato piccoli sviluppi in ogni tappa. Mentre le altre squadre subiscono molto le caratteristiche della pista e per questo il quadro non è ancora preciso. Anche se c’è da segnalare la conferma della crescita, intravista al Santerno, dell’Aston Martin che, a livello di passo, è stata la migliore dopo il team transalpino.

A Miami, Alonso è stato il migliore di questo pacchetto di mischia. Solamente grazie alle penalità che ha accumulato in gara, è uscito dalla top ten per un decimo. Il suo compagno Ocon, dopo il botto in FP3 che gli è costato le qualifiche, è riuscito a rimontare fino alla P8 dalla P20. Grazie anche alla SC, alla situazione finale che ha coinvolto Vettel e Schumacher ed alla penalità dello spagnolo. Ma il passo non è stato a livello del suo compagno di box, anzi tutt’altro. Dovuto anche al fatto di essersi ritrovato invischiato nel gruppone.

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Aston Martin un ennesimo gravissimo errore, costato moltissimi punti

Il team di Silverstone, da due anni a questa parte, sta letteralmente diventando lo zimbello del Circus con i tantissimi errori strani ed imperdonabili commessi. E ad allungare la lista c’è quello, estremamente grave, commesso domenica nel riscaldare il carburante prima del via. Questo ha privato la squadra di un risultato di prestigio, dato il passo avuto dalle AMR22 in tutte le situazioni nel weekend.

Senza dubbio quello di Miami è stato il miglior fine settimana stagionale, che ha consentito ad entrambi i piloti di lottare. Sia in qualifica (Vettel out dal Q3 solo per 86 millesimi), che in gara. Un miglioramento, ed una boccata d’ossigeno, iniziato ad Imola e che potrebbe proseguire in maniera vertiginosa a Barcellona. Dove dovrebbe fare il debutto (forse in un solo esemplare) la AMR22 versione B, che trae ispirazione dalla F1-75.

Vettel contro tutto e tutti (compreso il suo team), ma la AMR22 è in crescita

Partiti entrambi dalla pitlane con gomma dure (stravolgendo la strategia), si era capito fin dai primi metri che Vettel ne avesse molto più di Stroll. Ma ancora una volta è stato preferito non dare ordini di scuderia e mantenere il figlio del boss davanti. Una situazione che si ripete sistematicamente in AM, da tempo. Eppure lo spazio per effettuare la manovra durante i primi giri c’era tutto. Questo ha favorito il canadese che non si è trovato nel traffico, a differenza del tedesco.

Quanto asserito in precedenza lo testimonia il fatto che Seb, pur costretto a tirar fuori le unghie contro chiunque (era da parecchio tempo che non si vedeva il numero 5 così combattivo, sintomo che appena la macchina risponde il fuoco è vivissimo dentro di lui), ha girato a due decimi di passo dal compagno nel primo stint. E dal riuscire a far segnare il secondo parziale record, in diverse tornate. Inoltre appena ha avuto strada libera, è riuscito ad abbassare di quasi un secondo i cronometrici rispetto al 18. Anch’esso in aria pulita.

Entrambi hanno usufruito, come Russell ed Ocon, dell’uscita della SC. Un contatto con Magnussen ha rispedito Stroll in fondo al gruppo. Mentre il 4 volte campione ha dato tutto se stesso, risultando nel midfield quello con il passo migliore dopo il congelamento della corsa. Ma un madornale errore di valutazione del suo connazionale, ed amico, Schumacher, lo ha messo fuori gioco. Facendogli perdere l’opportunità di terminare, per la seconda volta consecutiva, in P8.

Il canadese, dopo un ulteriore scontro ravvicinato con il numero 20 della Haas, ha terminato la gara in P10, sfruttando le penalità di Alonso, Ricciardo e di K-Mag. Riuscendo a portare a casa un solo punto, quando il bottino di tappa del team verde sarebbe potuto essere più cospicuo.

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Albon regala altri punti alla Williams. Delusioni McLaren, AlphaTauri ed Haas

Sfruttando un secondo stint con le bianche, dove la FW44 si è trovata a proprio agio, Albon ha portato la Williams nuovamente a punti (diventati due a fine gara). Il thailandese, come ha dichiarato nel dopo gara, ha faticato nel primo stint con le medie. Ma una volta cambiata mescola, è riuscito a girare sullo stesso passo addirittura di Alonso e Ricciardo. Un caso è diventato il suo compagno Latifi. Il quale accusa gravi difficoltà e non riesce ad avvicinarsi in nessun modo ai tempi dell’ex Red Bull.

Le tre squadre che hanno deluso sono state McLaren, AlphaTauri ed Haas. La Papaya è stata in difficoltà tutto il weekend, è non si è adattata al nuovo tracciato della Florida. Lo si evince dal fatto che Norris è stato dietro a Ricciardo anche in gara, prima di essere messo fuori di gioco. Il passo era buono, visto che l’australiano ha registrato il miglior ritmo a centrocampo con le bianche nel secondo stint. Ma la chiamata di mettere le soft dopo la SC, gli ha stroncato la possibilità di entrare a punti. Oltre ad una penalità.

L’AT03 era attesa ad un riscatto dopo le pessime qualifiche di Imola. Reazione che è arrivata. E fino all’uscita di scena di Gasly stava arrivando, parzialmente, anche in gara. Il francese è stato il migliore nel primo stint con le medie, ma poi ha perso ritmo con le hard. Per quanto riguarda Tsunoda, una sosta molto anticipata, vista la difficoltà con le gialle, lo ha rimesso nel traffico e rovinato la sua gara. Anche se c’è da dire che il giapponese, durante tutto il weekend, non ha mai avuto ritmo a Miami,.

I padroni di casa della Haas hanno fatto una pessima figura, rovinando la gara di entrambi i piloti Aston Martin e mostrando l’ultimo passo tra i 10 team in gara. Schumacher era vicino a conquistare i suoi primi punti in carriera, ma ha rovinato tutto con una mossa kamikaze sull’incolpevole Vettel. Mentre Magnussen è stato in difficoltà per tutto il fine settimana, subendo per la prima volta il compagno in questa stagione.

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Ora la palla passa al GP di Spagna. Dove c’è grande attesa per vedere i primi grandi pacchetti di sviluppo che i team porteranno in pista. E sarà interessante fare un paragone di quanto le vetture siano cresciute in tre mesi, oltre a constatare se ci saranno cambi nelle gerarchie.

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