Formula 1 | Il Sebastian furioso e la scelta da prendere

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Nicola Sigismondi

Nicola Sigismondi

Dopo una stagione fin qui avara di soddisfazioni, rispetto alle premesse, condita da errori grossolani del team (oltre ad un futuro poco chiaro dello stesso) ed una macchina non al altezza della sua progenitrice, il tedesco avrà ancora voglia di rimanere in F1 per provare le nuove monoposto od appenderà il casco al chiodo clamorosamente al termine della stagione?

Risolte le questioni che riguardavano i sedili dei due top team, con la conferma di Perez in Red Bull e l’approdo di Russell in Mercedes, si pensava che ormai il mercato piloti fosse chiuso. Ma chi segue la F1 da anni sa che non bisogna mai stare tranquilli, perché le sorprese sono sempre dietro l’angolo. E puntualmente, nelle ultime settimane, nel paddock è iniziato a circolare un rumors che, se confermato, avrebbe del clamoroso: Sebastian Vettel potrebbe lasciare l’Aston Martin a fine stagione.

Il comunicato del 10 settembre 2020 recitava che la neo rientrante, come brand, squadra inglese ed il tedesco si sarebbero legati per il 2021 ed oltre. Questo fece presagire che la durata del contratto fosse pluriennale, ma a quanto pare, invece, si tratterebbe di un annuale con opzione di rinnovo a favore del pilota nativo di Heppenheim. Ma la suddetta clausola non è stata ancora attivata, facendo scattare l’allarme tra gli addetti ai lavori ed i suoi tifosi.

Onestamente, prima di riguardare il GP d’Italia dal suo onboard, gara che da qualche anno a questa parte pare stregata per il #5, non ho dato minimamente peso a queste notizie, facendo più affidamento al comunicato stampa di un anno fa rispetto a ciò che radio paddock diceva. Rimanendo tranquillo e sereno sulla possibilità di rivedere Seb in griglia di partenza, anche l’anno prossimo, sulla macchina verde.

La maggior parte delle volte i rumors sono infondati e su Vettel, in questi ultimi anni, se ne sono sentite di cotte e di crude. Ma questa volta, oltre a diventare sempre più insistenti (e quando è così secondo la mia modesta opinione ed esperienza qualcosa di reale c’è), la visione di questa gara ha fatto iniziare a crollare le mie certezze, ripensando anche attentamente ad alcune dichiarazioni fatte dal tedesco qualche settimana fa in conferenza stampa.

Sgombriamo dal campo l’ipotesi che il tutto sia scaturito dal fatto che Stroll Sr abbia contattato Alonso per ingaggiarlo. Sarebbe stata una scelta totalmente illogica per un uno d’affari come lui, perché significava ritrovarsi punto a capo con un nuovo pilota da fare ambientare nel team, nell’anno dell’epocale cambiamento regolamentare, oltre che sostituire un 34 enne, che ha ancora molto dire, con un 40 enne che è arrivato quasi a fine carriera. Inoltre mettendosi in casa un carattere difficile che avrebbe minato la serenità del team, sapendo quanto sia complicato lavorare con l’asturiano.

Il problema che sta alla base del ritardo dell’annuncio del prolungamento tra il 4 volte Campione del Mondo ed il team di Silverstone, secondo il parere di chi vi scrive, è di natura puramente tecnico e di prospettiva. È vero che Aston Martin ha portato avanti una campagna acquisti sontuosa, prelevando dal mercato moltissimi tecnici validi, tra cui il capo degli aerodinamici della RB. Ma questo significa che tutte queste figure non metteranno mano sulla macchina della prossima stagione, ma bensì su quella del 2023 ed in alcuni casi, come quello di Dan Fallows, non è ancora dato sapere quando è previsto l’approdo a Silverstone a causa del consueto periodo di gardening.

Questo significa altri anni di attesa, che Seb non può concedersi perché ha fretta di vincere e di ritornare a competere per ciò che gli spetta e gli appartiene con merito. Di podi ne ha fatti tanti non gli serve farne uno ogni tanto, ma soprattutto non ha voglia di sprecare il suo pride nei bassifondi della classifica, perché ha dimostrato, quando ne ha avuto l’occasione anche quest’anno, che il suo talento e la sua classe cristallina sono ancora intatti.

Di sicuro né lui, né i suoi tifosi, si aspettavano una situazione tecnica del genere, dopo l’ultimo disastroso anno in Ferrari. Le aspettative erano altissime ad inizio stagione e si pensava che potesse anche competere per il podio quasi ogni domenica, visto le prestazioni dimostrate dall’ex Racing Point nella passata stagione.

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Invece fin dalle primissime battute si è capito che l’incubo di rivivere il deja vu del 2020 era concreto, sensazione acuita dal fatto che il regolamento non lasciava molto spazio per migliorare la vettura durante l’anno, e soprattutto dal fatto che siamo alla vigilia di una nuova era e le squadre, giustamente, avrebbero spostato tutto il loro capitale, umano e monetario, sul progetto 2022. Incubo che si è materializzato anche grazie all’incapacità del team di sviluppare la AMR21 che, domenica dopo domenica, si è vista sopravanzare nelle prestazioni non solo da Ferrari, McLaren ed AlphaTauri (che erano partite già davanti), ma anche da Alpine, Williams ed Alfa Romeo.

Il sorpasso, specialmente di questi ultimi due team, è stato evidente nelle ultime settimane, in particolare a Monza, dove Seb ha faticato a superare Latifi e Kubica. Sul polacco ha tentato due volte la manovra prendendo la scia sul rettilineo principale, dopo la ripartenza dalla SC, ma da metà della retta in poi la C41 rimontava facilmente sulla macchina verde, costringendo Seb a forzare la staccata alla prima chicane e, conseguentemente, arrivare lungo vanificando tutto il recupero fatto per arrivare all’attacco. Tutti gli aggiornamenti portati non sono serviti a molto per chiudere il gap con le squadre davanti.

Mi chiedo come mai i tecnici inglesi abbiamo continuato a puntare sul fondo con le onde, che doveva essere il fiore all’occhiello di questo progetto, quando anche Mercedes (con la quale condividevano la stessa filosofia) l’ha abbandonato da Silverstone per uno rettilineo, ritrovando il bilanciamento e la competitività perduta nelle battute iniziali del campionato dalla W12. L’unica innovazione che ha fatto scuola nel paddock è stato il taglio a Z sul pavimento, ripreso anche da molti concorrenti.

Ormai è una stagione intera che seguo da vicino questa macchina e, dopo 14 GP, faccio fatica onestamente a trovare un punto di forza. Dovevano essere soprattutto il motore e l’efficienza aerodinamica, ma a quanto pare, come detto precedentemente, altre squadre con la stessa PU sono molto più forti sul dritto e questo fa sì che Seb faccia fatica a superare con facilità, oltre a denotare una scarsa penetrabilità dell’aria da parte della AMR21.

Con le nuove regole 2021 il carico generato dal fondo è andato totalmente perduto, e questo ha affossato le speranze dell’intero team già all’alba di questa stagione. Il nativo di Heppenheim aveva chiesto espressamente, durante una conferenza di pochi giorni fa, che la macchina mostrasse una performance solida che gli permettesse di arrivare a punti facilmente, invece di sperare in episodi fortuiti. Prestazione che puntualmente non è arrivata nelle settimane a seguire.

Fondo Aston Martin con le onde

A questa incapacità nello sviluppo si aggiunge un’inadeguatezza nelle strategie, sia in gara che in qualifica, che è stata perseverata durante tutta la stagione. Più volte si è lamentato durante l’anno di non aver potuto girare in aria pulita, per dimostrare il suo reale passo in gara, perché ributtato nel traffico dopo le fermate ai box. Puntualmente è stata messa in mostra anche domenica pomeriggio quando il team ha spinto il tedesco ad optare per un “Plan A”, quando lui stesso aveva chiesto, più volte, il “Plan B”. A completare l’opera non poteva non mancare il consueto errore al pit stop: 3.37 il primo e 3.77 il secondo (non usciva l’anteriore sinistra).

C’è chi si è congratulato con l’AM quando, durante la pausa estiva, è uscito il video della F1 dei pit stop più veloci nella prima parte di stagione (video monopolizzato dalle prestazioni degli uomini RB), perché presente un cambio gomme per Stroll. Quella fu solamente una casualità, perché il tempo medio nei pit della squadra di Silverstone è disastrosamente alto.

Tutti questi errori ripetuti, di gara in gara, hanno suscitato in Seb una rabbia incredibile verso il team (cosa rara per il tedesco che pubblicamente non si scaglia mai contro la sua squadra, anche quando avrebbe tutta la ragione per farlo) racchiusa in questo scambio con il suo ingegnere, successivo alla prima sosta, che vi riporto più sotto. Il tutto preceduto dalla discussione su quale piano adottare, oltre ad essere stato rimesso in pista e perdendo tempo dietro Schumacher, con Latifi che aveva appena effettuato la sua sosta:

Ingegnere:” Seb, Latifi è davanti di 4 secondi”;

Seb risponde in modo sorprendentemente stizzito:” Si! Ben fatto, buon lavoro!”.

Il nervosismo nei confronti del team si era già avvertito in precedenza, al primo giro, quando c’è stato un team radio abbastanza inusuale in cui si lamentava, con tono sarcastico senza mai nominarlo, di un pilota che era alle sue spalle ed ha tagliato la Roggia per poi buttarlo fuori pista alla Lesmo 1, distruggendo di fatto la sua gara. Mi chiedo come mai il suddetto collega non sia stato penalizzato come il povero Giovinazzi, visto che si trattava della stessa infrazione. Questo pilota era il suo compagno di squadra Stroll, il quale era andato vicinissimo a metterlo fuori gioco già in Olanda con una difesa alquanto discutibile all’ultimo giro per una posizione fuori dai punti.

Grazie a questo episodio, entriamo in un altro tassello fondamentale da analizzare per comprendere perché il 4 volte Campione del Mondo non abbia fatto ancora la sua scelta: la centralità nel progetto. Con l’ufficialità del suo approdo a Silverstone, qualcuno aveva sollevato dubbi sulla reale intenzione del magnate canadese Lawrence Stroll di puntare realmente su Seb, perché è stata vista più come una mossa per indottrinare Lance e farlo combattere per il titolo in futuro. Il sottoscritto, il pensiero che questo potesse realmente accadere, l’ha sempre avuto, anche se inizialmente era restio a crederci. Ma già dopo le primissime gare, osservando con attenzione alcune situazioni che ai più possono sembrare insignificanti, si è dovuto ricredere.

Onboard di Vettel dove Stroll accompagna il tedesco nella ghiaia alla Lesmo 1
(Credits by Formula 1)

Perché in F1 ogni mossa viene fatta con un criterio ben preciso, non si lascia mai nulla al caso. L’esempio lampante è la questione degli aggiornamenti che andavano sempre prima al #18, invece di sfruttare l’immensa conoscenza ed esperienza di Vettel nello sviluppo. La spiegazione ufficiale diramata dal team spiegava che i suddetti upgrade toccassero a chi era più avanti in classifica e che era una politica interna adottata dal team. Peccato che quando è arrivato il momento in cui il tedesco era davanti al canadese in classifica, sono stati dati comunque prima a quest’ultimo. Con l’andare avanti della stagione questo voler privilegiare Stroll, anche con la strategia di gara, è stato palese. Conoscendo Seb, questi particolari non gli saranno certamente sfuggiti.

A questo punto se i rumors si rivelassero fondati, alla luce di quanto analizzato, quale sarebbe la scelta più giusta per la carriera del tedesco? Fossi io a dover scegliere al posto di Vettel viste le premesse, con una squadra che commette errori da principianti ed a cui gli serve tempo per crescere, una macchina non altezza e non essere considerato centrale nel progetto, facendo solo da “babysitter” al figlio del capo, nonostante i migliori risultati stagionali siano arrivati grazie a lui ed al suo manico, non vedo il motivo di continuare questo rapporto lavorativo. Sembrerebbe chiaro che le necessità di ambo le parti non coincidono, precisando che un Campione di questo calibro sia in pista, ma soprattutto, fuori pista, non meriterebbe un trattamento del genere.

Arrivati a questo punto il nativo di Heppenheim non ha più niente da dimostrare e se vuole dedicarsi alla sua famiglia ed ai suoi interessi è assolutamente libero di farlo. Certamente sarebbe una grave perdita per tutta la F1 e per i suoi milioni di tifosi che gli voglio bene e l’hanno sempre sostenuto, standogli accanto nei momenti più complicati, ma che comunque sarebbero pronti ad accettare questa eventuale sua decisione.

Caro Seb, ora la scelta spetta a te!

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