Formula 1 | Nuova era, vecchi ritorni: la prima pole è di Leclerc

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Nicola Sigismondi

Nicola Sigismondi

Nella notte di Sakhir, si riaccende la stella della Ferrari. La pole è di Leclerc, ma dietro di lui, attaccati, ci sono i due ex compagni di squadra in Toro Rosso, Sainz e Verstappen. Sorprese Alfa Romeo ed Haas. Deludenti tutti i motorizzati Mercedes e la casa madre. Domani sarà una gara imprevedibile, dove la strategia sarà fondamentale.

Dopo l’amaro in bocca e le polemiche lasciate dall’epilogo di Abu Dhabi, la F1 riparte come aveva terminato. Con sorprese inaspettate. Regalate da una delle qualifiche più imprevedibili degli ultimi anni.

Tripudio del Superfast, allarme M13

Se nei test si era capito che le due monoposte più in forma fossero Ferrari e Red Bull, di certo non ci si aspettava un disastro Mercedes e di tutti i suoi motorizzati. Era da parecchio tempo che in Q3 entrassero solo i due piloti ufficiali. Il sospetto è che la PU M13 E Performance abbia dei grossi problemi. Nei test, a parte qualche inconveniente con Aston Martin, non ci sono stati campanelli d’allarme.

Sarà che, forse, i problemi dell’ultima parte di 2021 non siano stati risolti? E per questo motivo i motori siano stati depotenziati, complice anche il caldo? Oppure la nuova benzina E10 abbia creato più problemi di quanto si pensi ai motoristi anglo-tedeschi, e la Stella ha perso la sua supremazia in materia di motore? A queste domande dovrebbe risponderci la pista nei prossimi eventi, ma anche Toto Wolff. Considerando che, da adesso, si potrà ottimizzare solo l’ibrido. Visto che la parte endotermica è congelata fino al 2025, a meno di problemi di affidabilità.

Ma le sorprese non sono certo terminate qui. I tempi di Haas ed Alfa Romeo nei test sono stati catalogati come specchietto per invogliare gli sponsor. Invece la qualifica di oggi ha confermato che la prestazione dei due team è reale. E con entrambe le loro coppie di piloti hanno fatto vedere il potenziale delle vetture. Alla fine hanno avuto la meglio i due piloti di esperienza.

Questo è sintomo che il benchmark in materia di motore sia ritornato dalle parti di Maranello. Infatti, a parte i due Mercedes, Alonso, Red Bull e Gasly, le altre posizioni della Q3 sono state monopolizzate dal Superfast Ferrari.

Ma ora è il momento di scoprire come sia andata, realmente, la prima sessione di qualifiche del 2022.

Kevin Magnussen Haas VF-22, Sakhir

La cronaca delle qualifiche

Q1

Che fosse un’ora che ci avrebbe regalato grandissime sorprese, lo si è capito fin dal Q1. Fuori ben 4 motorizzati Mercedes su 5. Imbarazzante la prova dell’Aston Martin, unico team a concludere il lavoro già dopo i primi 18 minuti. Ancora di più Stroll (19°) che si è fatto sopravanzare da Hulkenberg (17° a 51 millesimi dal Q2, unico che non può avere recriminazione nel box verde) arrivato l’altra sera per sostituire Sebastian Vettel, positivo al Covid. L’ex alfiere di Renault non aveva mai provato la monoposto, se non al simulatore.

Out anche Latifi (20°) , Tsunoda (16°) e Ricciardo (18°). Prova deludente per il canadese (pomeriggio da dimenticare per il paese del nord America), visto che il suo nuovo compagno con un colpo di reni si è infilato in Q2. Per il giapponese e l’australiano è un eliminazione che ci si poteva attendere, in quanto entrambi hanno avuto problemi nel weekend. Tsunoda non ha girato in mattinata, mentre Honey Badger (oltre all’aver saltato l’intera seconda sessione di test per Covid) ha accusato una perdita ieri pomeriggio in FP2.

Q2

Nella seconda sessione di qualifica, gli eliminati sono i restanti motorizzati Mercedes clienti, Albon (14°) e Norris (13°), insieme ad Ocon (11°), Schumacher (12°) e Zhou (15°).

Il neo pilota Williams ha fatto il massimo con la macchina che si ritrovava. Infatti ha subito ringraziato la squadra. Stessa situazione anche per il suo amico Norris, visti i numerosi problemi riscontrati sui freni per la McLaren in Bahrain. Mentre per il figlio d’arte c’è un po’ di recriminazione per un piccolo errore, che gli è costato il primo accesso in carriera in Q3. Ma la musica per lui, e per il team Haas, quest’anno è decisamente migliore. Se le cose proseguiranno in questa direzione avrà altre occasioni per rifarsi.

Per l’unico rookie della griglia, nonostante le polemiche che hanno riguardato il suo ingaggio, è stato un sabato da incorniciare. Accesso in Q2 e prestazione convincente. Nel momento clou ha lasciato il passo del compagno più esperto, come normale che sia. Ma proprio come Mick, se le performance saranno queste potrà avere altre opportunità, oltre che acquisire più esperienza con l’andare dei GP. Ocon, invece, è stato estromesso dal Q3 dal suo connazionale Gasly all’ultimo secondo.

Q3

Arrivati in Q3, si è accesa la lotta che ha caratterizzato questo avvio di stagione: Verstappen vs Ferrari. Dopo il primo colpo, la situazione vedeva Sainz, Leclerc, Verstappen. Ma nel momento che conta, sono uscite fuori le doti dei due classe 1997. Con un giro perfetto Charles Leclerc si è preso la pole, davanti a Verstappen (al quale è sembrato mancare qualcosina per prendersi la pole). Sainz (3°) staccato di 129 millesimi dal compagno e solo 6 millesimi dal numero #1. Altrimenti sarebbe stata prima fila interamente Ferrari, che manca dal GP del Giappone 2019. Chiude la seconda fila Perez (4°).

E’ strano essere in Bahrain e non vedere la Mercedes nelle prime due file. Ma il dato che conferma le difficoltà del team campione del mondo è il distacco dalla vetta, veramente preoccupante. Hamilton è 5° a quasi 7 decimi dalla vetta, affiancato da Bottas (6°) che completa la terza fila. Il problema è che il tanto bistrattato Valtteri non veste più grigio, ma bensì rosso e bianco dell’Alfa Romeo. Ed alle sue spalle c’è il sorprendente Kevin Magnussen, che nel giro di una settimana ha ritrovato un sedile in F1 e riportato la Haas in Q3.

La prestazione dei due esperti piloti, chiude in bellezza una giornata trionfale per i motoristi di Maranello. Che dopo 2 anni d’inferno, sono ritornati ad avere un motore degno del nome Ferrari. Russell, a differenza di Hamilton, si è migliorato solamente di una manciata di millesimi, chiudendo 9°. Questo ha fatto si che oltre a Bottas e Magnussen, lo sopraggiungesse anche Alonso, portando la A522 in Q3 fino all’ottava posizione. Ossigeno puro per il team transalpino, dopo i deludenti test. Chiude la top ten Pierre Gasly, staccato di pochi millesimi dal nuovo alfiere della Stella.

La griglia di partenza del GP del Bahrain
(Photo F1)

Se le premesse sono queste, domani ci attende una gara mozzafiato. Dove nulla è scontato. E grazie all’abolizione dell’obbligo sulla gomma da utilizzare in partenza, le strategie saranno apertissime. Ma, soprattutto, valuteremo se effettivamente le nuove macchine potranno offrirci lo spettacolo che Liberty Media si aspetta. Non ci resta che attendere lo spegnimento dei semafori alle ore 16.

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