Formula 1 | Pioggia e vento rendono le prestazioni indecifrabili

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Nicola Sigismondi

Nicola Sigismondi

Le tipiche condizioni climatiche inglesi, hanno messo a dura prova i programmi dei team. Il lavoro, infatti, si è svolto esclusivamente nella seconda sessione. Restituendo dei risultati, e valori, da prendere con le pinze in vista del weekend.

Il venerdì inglese è stato molto complicato, in quanto si è disputata solo una sessione vera e propria. Ed avere perso un’ora, avrà ripercussioni nella ricerca del giusto compromesso per alcuni team. Specialmente su un tracciato come quello di Silverstone, molto impegnativo, dove serve molto fiducia ai piloti dal proprio mezzo.

Non avendo a disposizione la prima sessione, le squadre hanno cercato di fare più giri possibili nella seconda. Stravolgendo i consueti piani di lavoro del venerdì. Alcuni si sono dedicati a fare un lavoro completo su qualifica e gara. Altri hanno privilegiato short run con poca benzina, per simulare il giro secco.

Questa sessione ha emanato dei valori in campo molto parziali, specie in simulazione qualifica. Infatti bisogna considerare che le migliori prestazioni, non sono arrivate nello stesso momento e con lo stesso grip. Come accade solitamente durante le PL2 il venerdì.

Inoltre, essendo la pista green dopo la pioggia della mattinata, si è avuta un’alta evoluzione con il passare dei minuti. Unito al vento ed allo scarso bilanciamento delle monoposto, ha fatto sì che i risultati siano da prendere con le dovute precauzioni.

1° Settore

PosTeamTempoPilota
Ferrari28.439Sainz
McLaren28.481Norris
Mercedes28.568Russell
Williams28.574Albon
Aston Martin28.590Stroll
Red Bull28.599Verstappen
AlphaTauri28.676Tsunoda
Alpine28.700Alonso
Haas28.706Magnussen
10°Alfa Romeo28.923Zhou

Il primo settore di Silverstone, è quello meno indicativo e dove non si fa il tempo. Solitamente chi va forte qui, potrebbe faticare negli altri due terzi di pista. In particolare in quello centrale, a causa di un ridotto livello di carico adottato.

Il tratto iniziale è caratterizzato da un difficile curvone veloce (curva 1), da tratti lenti (curve 3-4) e dal Wellington Straight. Sono importanti la velocità e l’efficienza, ma soprattutto la trazione in uscita dalle curve a bassa velocità. Fondamentale, quindi, avere un ottimale bilanciamento meccanico.

Ferrari, McLaren e Mercedes sorprendono, Red Bull conservativa sul motore

A sorpresa vediamo svettare la Ferrari di Sainz, in quello che dovrebbe essere un settore Red Bull. A causa della velocità di punta superiore della RB18, rispetto alla F1-75. La vettura austriaca, invece, si è posizionata solo in 6° posizione in questo tratto, sintomo che i motoristi hanno tenuto a bada i cavalli.

Altra sorpresa, a pochi millesimi dalla Rossa, è quella della McLaren e della Mercedes. La Papaya e la W13 (staccata di quasi un decimo dalla MCL36) sui rettilinei negli ultimi appuntamenti hanno faticato. Ma come la Ferrari, in questo tratto di pista hanno potuto contare sul punto di forza della velocità nelle curve lente ed in accelerazione.

Williams ed Aston Martin precedono la Red Bull

Prima della Red Bull, troviamo altre due monoposto inglesi che hanno preso spunto dalla RB18. Stiamo parlando di Williams ed Aston Martin, staccate di una manciata di millesimi dal team campione del mondo in carica. La FW44, proprio in occasione della tappa di casa, ha portato delle nuove fiancate. Abiurando le pance strette in stile Mercedes.

Per quanto riguarda l’AMR22, il primo settore conferma che con la versione B i punti di forza sono la velocità in rettilineo, la trazione ed un buona percorrenza alle basse velocità. Frutto di un buon bilanciamento meccanico.

Alpine in difficoltà nel primo. Male AlphaTauri, Haas ed Alfa Romeo

Alle spalle della Red Bull troviamo un terzetto, in appena 30 millesimi, composto da AlphaTauri, Alpine ed Haas. Sorprende vedere così in basso, in questo settore, la A522, una delle migliori monoposto in termini di efficienza. Che negli ultimi GP, simili alla conformazione del tratto iniziale, aveva ben figurato.

Chi sembra entrato in una crisi tecnica è la scuderia di Faenza. E’ bene ricordare, però, che la AT03 non riceve aggiornamenti da diverse gare. La distanza dalla casa madre è di pochi millesimi. Anche se ci si aspettava che, in questo settore, potesse essere più vicina alle rivali di centro gruppo. Deludente anche il primo settore della Haas, che chiude questo terzetto.

In ultima posizione, inspiegabilmente, troviamo l’Alfa Romeo. La vettura che è tornata a far segnare doppi punti in Canada, nei rettilinei ed in trazione solitamente si trova a sua agio. Ma in FP2 ha accusato un ritardo di oltre due decimi dalla VF-22.

2° Settore

PosTeamTempoPilota
Ferrari36.043Leclerc
Mercedes36.044Hamilton
Red Bull36.105Verstappen
McLaren36.173Norris
Alpine36.295Alonso
Alfa Romeo36.377Bottas
Aston Martin36.529Stroll
AlphaTauri36.699Gasly
Haas36.766Schumacher
10°Williams36.856Albon

A differenza del primo, il secondo settore è la cartina al tornasole sulle ambizioni che ha una monoposto di aspirare ad un buon weekend. Qui sono presenti tante curve veloci e lunghe, oltre al cambio di direzione ad alta velocità dell’epico tratto di Maggots-Becketts-Chapel. In questo tratto è fondamentale avere un anteriore forte ed un posteriore stabile. Disponendo di un carico aerodinamico corretto per affrontare le pieghi veloci al meglio, senza pagare troppo negli allunghi.

Tratto centrale feudo Ferrari, ma Mercedes timbra lo stesso tempo. Bene Red Bull e McLaren

Considerando le caratteristiche del parziale centrale, come ci si aspettava, è la Rossa di Maranello a svettare. Staccata di un solo millesimo troviamo incredibilmente la Mercedes. Per la W13 questo poteva essere il settore critico, visti i saltellamenti di cui soffre la Freccia d’Argento. Ed invece, pare, che i nuovi aggiornamenti abbiano dato una mano alla vettura di Brackley a trovare prestazione nelle curve veloci.

A 60 millesimi dalla coppia Ferrari-Mercedes, troviamo la Red Bull. E’ normale che la vettura austriaca, come da pronostici della vigilia, pagasse qualcosa nei confronti della Ferrari in questo settore. Ma tutto sommato il distacco è ridotto.

Chi sulla carta doveva trovarsi a proprio agio in questo tratto era la McLaren. E’ così è stato. La MCL36 è una vettura che, anche nelle ultime gare, ha fatto capire che nei tratti dove serve carico risponde presente. Anche questa volta sembra essere stata rispettata questa convinzione.

Risalgono Alpine ed Alfa Romeo. Fatica Aston, mentre crolla la Williams

Rispetto al primo settore, Alpine ed Alfa Romeo risalgono la classifica. Chiaramente entrambe non hanno nei punti di forza il carico aerodinamico, e quindi pagano dazio dalla McLaren. La vettura transalpina nonostante le nuove fiancate, un mix tra la filosofia Ferrari e quella Red Bull, si prende quasi un decimo e mezzo di distacco dalla Papaya. Mentre precede la monoposto svizzera di quasi un decimo.

Chi continua a faticare sui curvoni ad alta velocità, è l’Aston Martin. Come dichiarato da Krack nei giorni scorsi, per Silverstone è stato preparato un pacchetto che avrebbe dovuto ovviare a questa problematica. Aggiungendo della deportanza al retrotreno. Ma dai primi riscontri ottenuti al venerdì, non sembra essere stata risolta. Vedremo se con una migliore ottimizzazione delle nuove componenti, la situazione varierà.

Come era facilmente preventivabile, la Williams precipita in ultima posizione. Il nuovo aggiornamento consente subito di trovare una buona efficienza. Stessa situazione capitata all’AMR22 a Barcellona, considerando che si tratta della stessa filosofia. Ma trovare le giuste regolazioni per sbloccare il carico, sarà un lavoro che richiederà qualche settimana di comprensione della FW44 versione B.

A sandwich tra le due monoposto inglesi, troviamo l’AlphaTauri e la Haas. La AT03 paga un ritardo di oltre un decimo e mezzo dalla vettura di Silverstone, mentre sulla VF-22 ha un vantaggio di quasi un decimo. Non c’è da stupirsi, in quanto entrambe le vetture hanno denotato una mancanza di carico e sono le uniche a non aver ricevuto aggiornamenti in questi mesi.

3° Settore

PosTeamTempoPilota
Ferrari24.294Sainz
Mercedes24.359Hamilton
Red Bull24.445Verstappen
McLaren24.464Norris
Aston Martin24.592Vettel
Alpine24.677Ocon
Haas24.668Schumacher
Alfa Romeo24.682Bottas
Williams24.754Albon
10°AlphaTauri24.865Gasly

L’ultimo settore comprende il lunghissimo Hangar Straight, la velocissima Stowe, ma soprattutto il tratto conclusivo composto dalle curve 16-17-18. Le più lente del tracciato di Silverstone. Inoltre in queste tre curve si può perdere tutto il giro.

Per questo è fondamentale avere una vettura leggermente sovrasterzante, che permette di essere rapidi nei cambi di direzione a bassa velocità. Oltre a possedere la qualità di trazionare al meglio.

Ferrari fa il vuoto. Mercedes ancora benissimo, davanti al duo Red Bull-McLaren

Il parziale finale è quello dove la F1-75 fa la differenza rispetto all’avversaria diretta, la Red Bull. La RB18 paga quasi due decimi nel tratto più corto di pista. Il gap viene aperto proprio nelle ultime tre curve, dove la Ferrari vanta una miglior trazione e bilanciamento.

Ma ancora una volta la prima inseguitrice della Rossa è la Mercedes W13, staccata di 60 millesimi. E come nel secondo settore, la McLaren si conferma in 4° posizione a pochi millesimi dal team di Milton Keynes.

In 5° posizione troviamo l’Aston Martin, a quasi un decimo e mezzo dalla Papaya. La verdona, come detto in precedenza, è molto abile a destreggiarsi nelle curve a bassa velocità e possedere una buona velocità di punta. Denotando una predilezione per i tratti stop and go.

Dietro il team d’oltremanica, staccati di un decimo, troviamo un gruppo di cinque vetture racchiuse in due decimi. Che sono quelle che faticavano già nel primo settore, con la FW44 a prendere il posto della Red Bull. I team in questione sono Alpine, Haas, Alfa Romeo, Williams ed a chiudere una deludente AlphaTauri.

La pioggia potrebbe essere ancora protagonista sabato, ma anche domenica

A differenza dei weekend scorsi, sembra che per la lotta alle prime posizioni di sabato potrebbero inserirsi Mercedes e McLaren. Alle loro spalle, la battaglia per la top 10 è sempre molto accesa e si gioca tutto sul filo dei millesimi. Chi riuscirà ad ottimizzare il pacchetto dopo i pochi dati raccolti in FP2, prevarrà sul resto del centrocampo.

Ma occhio alle previsione. Perché la pioggia potrebbe tornare protagonista e sparigliare le carte sia in qualifica, ma anche in gara. L’unica certezza è che sarà un weekend ancor più imprevedibile del solito, all’insegna della variabile meteo.

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