Dopo l’avvio emozionante in Bahrain, è già tempo di ritornare in pista per un back to back. Dalle luci nel deserto di Sakhir, la F1 si sposta su quelle delle rive del Mar Rosso a Jeddah. Città che ospita il secondo GP dell’Arabia Saudita. Il ritorno, sull’impianto costruito da zero a tempo di record, avviene a pochi mesi dalla prima edizione. Nella quale si è raggiunto uno dei punti più alti della tensione tra Verstappen ed Hamilton, per la lotta al titolo 2021.
Caratteristiche del circuito ed assetto delle vetture
Il tracciato di Jeddah si percorre in senso antiorario, ed è il secondo più lungo del calendario (alle spalle di Spa-Francorchamps) con 6,174 km. Sono presenti ben 27 curve, 17 a sinistra e 10 a destra. Le zone DRS lungo il circuito sono tre, una per settore. La prima sul rettilineo principale, la seconda sul tratto non rettilineo tra curve 20 e 22. L’ultima, invece, inizia dall’uscita sotto l’hotel e termina poco prima dell’ultima curva.
È un circuito da medio-basso carico aerodinamico, molto completo. E’ fondamentale trovare il corretto bilanciamento per avere deportanza, ma soprattutto efficienza aerodinamica oltre ad un motore potente. Ci sono curve lente dove è fondamentale avere un’ottima trazione in uscita, curve in appoggio a lunga percorrenza, come la curva 13 (dove è presente il banking), e curve cieche con cambi di direzione repentini, in cui bisognerà avere una macchina rapida.
In più i muretti, quella che è la principale caratteristica della pista, sono vicini ed i margini di errore sono pari a zero. Quindi sarà importante per i piloti girare il più a lungo possibile per prendere confidenza.
Per quanto riguarda le gomme, il Corniche Circuit non presenta delle criticità vere e proprie. L’asfalto è poco abrasivo e non sono presenti frenate impegnative. Bisogna però fare attenzione, soprattutto nelle prime sessioni, al tanto sporco presente in pista. Essendo un tracciato cittadino è normale. Ma la situazione è aggravata dal ritrovarsi praticamente sul mare, con la sabbia che entra in pista.
Per questo nelle qualifiche sarà fondamentale ritrovarsi fra gli ultimissimi a fare il giro. In questo modo sarà possibile sfruttare l’altissima evoluzione della pista. Mentre gli strateghi domenica dovranno fare attenzione al continuo pulirsi del tracciato. Perché potrebbe rimettere in gioco mescole che il venerdì sembrano da scartare.

A spasso per il circuito di Jeddah
Ora andiamo a vedere come trovare il giro perfetto a Jeddah.
Primo settore
Il giro inizia full gas sul rettilineo principale con DRS aperto per andare ad approcciare la chicane di curva 1-2, teatro degli scontri tra Hamilton e Verstappen. È importante frenare nel punto esatto così da evitare di arrivare lunghi, poco prima dei 100 metri. In un breve lasso di tempo si passa dall’ottava, alla seconda/terza marcia (questo varia da pilota a pilota). Si cerca di tagliare il più possibile il cordolo interno di sinistra. Per poi buttarsi, con una leggera pressione sul pedale del freno, su quello di destra, salendoci su per avere più velocità in uscita. Qui è fondamentale non avere sottosterzo.
Ora si entra nel tratto più tecnico, e più divertente lato pilota, dell’intero tracciato, da affrontare tutto in pieno. In questa parte è importante avere la corretta deportanza ed una macchina rapida nei cambi di direzione, altrimenti si rischia di perdere molto tempo. La 3 non è una curva, considerando che si fa in pieno e viene spostato il volante verso sinistra. L’uscita, da quest’anno, non dovrebbe essere più cieca, dopo gli interventi volti a migliorare la sicurezza.
Ci si sposta verso destra per affrontare la 4 a sinistra. E’ molto importante la velocità d’ingresso in questa curva, perché c’è la si porterà dietro per tutto il primo settore. Anche qui si taglia il più possibile il cordolo interno. Per poi cambiare velocemente direzione ed iniziare il velocissimo, ed insidiosissimo, tratto destra-sinistra-sinistra di curva 5-6-7. Da affrontare in sesta marcia. Per la 8 è necessario rilasciare leggermente l’acceleratore, per non soffrire di sottosterzo. Trovandosi in perfetta posizione, con le gomme esterne molto vicine al cordolo in uscita.
Arrivati in prossimità della 9, si frena leggermente e si sterza a destra in combinato. Andando a richiamare alla svelta l’anteriore, per il tratto delle curve 10-11. In entrambe le curve si taglia sul cordolo. A questo punto si affronta full gas la 12 (una leggera virata a sinistra), per terminare il primo settore.
Secondo settore
La seconda porzione di pista, si apre con il lungo curvone numero 13 in cui sono presenti 12° di banking. Si frena il più tardi possibile, passando dall’ottava alla quarta, per portare dentro quanta più velocità possibile. Arrivati a metà curva, si riaccelera per avere un ottima uscita. Si buttano dentro le restanti marce (affrontando le leggere pieghe a destra e sinistra delle 14 e 15) per arrivare a curva 16. Si rimane sul lato sinistro, iniziando la frenata con il volante su quel lato, scalando tre marce.
A metà della fase di decelerazione, si sterza a destra (tagliando il cordolo) e poi nuovamente a sinistra (curva 17), passando vicino al cordolo interno. Da qui si ritorna a spingere giù l’acceleratore. Il tratto 18-19-20-21 (destra-sinistra-destra-sinistra), sono curve da affrontare full gas. Inoltre in questa parte è presente anche la seconda zona DRS. Poco prima di arrivare alla curva 22, termina il secondo settore.
Terzo settore
Si inizia ora l’ultima terzo di pista, quello in cui conta il motore, l’efficienza aerodinamica e la trazione. Infatti l’ultimo settore è composto da 6 curve, ma quelle effettive sono solamente 2: la 22 e la 27, cioè l’ultima.
Come per la 16 (ma questa volta sul lato opposto) si frena con il volante girato leggermente dalla parte opposta della curva. Si mantiene la destra (scalando due marce), quasi a sfiorare il muro, per poi andare a sterzare violentemente a sinistra e tagliare il cordolo interno. Rapidamente si ritorna sul gas, facendo attenzione a non perdere il posteriore, e si passa sopra il cordolo della 23. Da qui è un lungo curvare a sinistra in pieno, dando modo al pilota di pensare come preparare al meglio l’ultima curva.
La frenata avviene in modo violento a volante dritto, tra i 100 ed i 75 metri, scalando fino alla terza. Si cerca di passare molto vicini al cordolo interno, per poi trazionare in modo perfetto e lanciarsi con la massima velocità sul rettilineo finale. Facendo attenzione, però, al muro in uscita, dove è ancora impressa la firma di Verstappen. Pochi metri dopo l’ultima curva si spalanca il DRS, tenendo la linea sul lato dei box per diminuire il drag.
Ed è così che termina il giro sul Jeddah Corniche Circuit.
Hotspots per il sorpasso
Le possibilità di sorpasso non sono molte sul tracciato saudita. Ma come capitato la settimana scorsa, si è visto che con le nuove macchine ci si può inventare il sorpasso in punti dove prima farlo era complicato. Le possibilità più nitide sono in curva 1, grazie anche all’aiuto del DRS, curva 13 con il banking, i tratti del secondo e terzo DRS, ed infine l’ultima curva. Sia in entrata che in uscita da essa.
Mescole GP Arabia Saudita 2022

(Photo Pirelli)
PZero White Hard: C2
Pirelli PZero Yellow Medium: C3
Pirelli PZero Red Soft: C4
Statistiche GP dell’Arabia Saudita
Edizioni disputate: 1
Lunghezza tracciato: 6,174 km
N. di curve: 27
N. di giri: 50
Distanza GP: 308,450 km
Piloti con il maggior numero di vittorie: Lewis Hamilton x1 (2021 Mercedes)
Squadra con il maggior numero di vittorie: Mercedes x1 (Lewis Hamilton 2021)
Piloti con il maggior numero di pole position: Lewis Hamilton x1 (2021 Mercedes)
Squadre con il maggior numero di pole: Mercedes x1 (Lewis Hamilton 2021)
Pilota con il maggior numero di giri veloce: Lewis Hamilton x1 (2021 Mercedes)
Squadra con il maggior numero di giri veloce: Mercedes x1 (Lewis Hamilton 2021)
Giro record in qualifica: 1:27:511 Lewis Hamilton/Mercedes (2021)
Giro record in gara: 1:30:734 Lewis Hamilton/Mercedes (2021)