Il mondiale 2022 di F1 si appresta a vivere il suo terzo capitolo, dopo il primo emozionante back to back in Bahrain ed Arabia Saudita. Questa volta il Circus atterra sul suolo dell’Oceania, per disputare il 36° GP d’Australia. Il tracciato dell’Albert Park ritorna a due anni di distanza dall’ultima edizione disputata nel 2019, presentando numerosità novità per un layout che mai era stato modificato (così come l’asfalto), dall’edizione inaugurale del 1996.
Caratteristiche del circuito ed assetto delle vetture
Il tracciato di Melbourne è un tracciato cittadino atipico che si percorre in senso orario. Da quest’anno la lunghezza è scesa a 5,278 km, così come le curve sono passate da 16 a 14. Per migliorare lo spettacolo, è stata eliminata la chicane di curva 9-10. Ed è stata sostituita da una leggera piega a destra, che rende il tratto molto più scorrevole e veloce. In quel tracciato ci sarà la 4° zona DRS, record per un tracciato di F1. Le altre, presenti anche nel 2019, sono posizionate sul rettilineo principale, l’allungo che porta da curva 2 a curva 3 e dopo la chicane veloce, diventata la nuova curva 9-10.
Solitamente l’Albert Park è stata una pista da medio-alto carico, in cui era necessario un assetto meccanico abbastanza morbido, a causa delle numerose buche presenti. Buche che hanno sempre costituito un motivo di critica da parte dei piloti. Da questa stagione, con il nuovo asfalto che ha eliminato questo problema e le modifiche ai raggi di curvatura di quasi tutte le curve, la situazione è drasticamente cambiata. Si potrà utilizzare un assetto aerodinamico da medio-basso carico e rigido, andando così a sfruttare al meglio le caratteristiche delle nuove vetture ad effetto suolo.
Per quanto riguarda le gomme, non ci dovrebbero essere molti problemi. Sono presenti varie tipologie di curve, ma quasi nessuna realmente stressante per gli pneumatici. Tanto che la Pirelli, per la prima volta da qualche anno, ha proposto un salto di mescola portando come mescola soft la C5, al posto della C4. Essendo la riasfaltatura fresca, l’unico problema che dovranno affrontare le squadre all’inizio sarà una pista verde. Per questo motivo ci si aspetta un’alta evoluzione ed un incremento di grip con il passare delle sessioni.
A spasso per il circuito di Melbourne
Ora andiamo a vedere come trovare il giro perfetto a Melbourne.

Primo settore
Il giro inizia full gas sul rettilineo principale con DRS aperto per andare ad approcciare la chicane di curva 1-2. Solitamente in partenza è sempre stato un punto critico dove sono avvenuti molti incidenti. Per evitare ciò, è stata allargata la sede stradale all’interno. Si frena poco prima dei 100 metri (passando dall’ottava alla quinta marcia), pizzicando il cordolo interno a destra, per poi curvare velocemente a sinistra saltando sul quello interno.
Bisogna fare molta attenzione quando si sale sul cordolo di curva 2, perché è facile perdere il posteriore ed innescare un effetto pendolo, come capitato a Bottas durante le qualifiche del 2018.
In uscita dalla seconda curva, si sfrutta tutta la pista salendo fin su il tappetino posto all’esterno, per aprire il DRS ed affrontare l’allungo che porta a curva 3. Questa è un’altra piega che ha subìto un allargamento, per favorire più traiettorie in gara. Si frena ai 100 metri anche qui, scalando dall’ottava alla terza, passando molto vicini al cordolo interno, cercando la miglior trazione in uscita. Bisogna essere svelti a raddrizzare la monoposto ed allargarsi verso destra, così da affrontare al meglio la curva 4 a sinistra.
In ingresso si cerca di essere aggressivi sul cordolo interno per poi usare tutta la pista in uscita, fermandosi poco prima dei dissuasori posti in quel punto. Brevissimo allungo e si affronta curva 5, full gas in sesta. Nuovo breve allungo, che porta alla rinnovata curva 6. Appena prima di frenare, termina il primo settore.
Secondo settore
Il nuovo secondo settore presenta, in sostanza solo due curve vere: la esse 6-7. Infatti la 8 è si una curva verso destra, ma percorsa full gas. Poco dopo inizia il nuovo tratto ricavato dall’eliminazione della chicane 9-10. Affrontato con il DRS aperto.
Per la curva 6 modificata (è stato spostato il cordolo interno più vicino al muro) si frena molto tardi, quasi ai 50 metri, con il volante leggermente piegato verso sinistra. Questo perché si arriva da una leggera piega da quel lato. Si sterza verso destra e poi velocemente a sinistra, tagliando in entrambi i casi il cordolo interno. Nella transizione tra la 6 e la 7 è facile perde il posteriore, se si ha una vettura lenta od un retrotreno instabile. Il rischio è quello di finire nella ghiaia o, peggio, finire in testa coda.
Pochi metri prima di approcciare la chicane del lago (la “nuova”, per numerazione, 9-10), termina il secondo settore.
Terzo settore
L’ultimo settore della pista inizia con la veloce chicane 9-10. Si frena ai 50 metri, o poco prima, passando dalla 8° alla 6° marcia. Si taglia molto sul cordolo interno a sinistra, per essere in posizione ottimale per l’uscita della 10. Velocemente si sterza versa destra, tagliando all’interno e sfruttando tutto il cordolo esterno. Bisogna prendere due accorgimenti in questo tratto: non aggredire troppo l’interno in curva 10, altrimenti si va in testacoda quando si torna sul gas, e non sfruttare troppo l’esterno (sempre in questa curva) altrimenti si finisce nella ghiaia. Rischiando di danneggiare seriamente il fondo.
Terminata la chicane, si attiva immediatamente il DRS per la terza volta e si transita sull’allungo che porta alla curva 11. Questa è un’altra di quelle pieghe che ha subìto un’importante modifica. Ora è diventata una curva a 90° gradi. La si affronta frenando ai 75 metri, passando dall’ottava alla terza marcia. Si cerca di tagliare il più possibile l’interno per avere una miglior trazione in uscita, appoggiandosi al cordolo esterno. Facendo attenzione, però, a non finire nella ghiaia.
Breve allungo che porta alla curva 12. Una veloce destra da affrontare in quinta marcia, dopo aver dato un leggero colpo al freno. Si passa vicini al cordolo interno, tornando presto sul gas per sfruttare al meglio la forza laterale che spinge fuori. A questo punto si raddrizza immediatamente il volante, spostandosi verso destra, per preparare al meglio le ultime due curve.
Per affrontare la 13 (anch’essa allargata) si frena a ridosso dei 50 metri, scalando dalla sesta alla terza. Si sterza verso sinistra, passando radenti al cordolo interno, andando delicatamente sul gas. Per evitare di perdere la macchina in trazione. Si raddrizza, nuovamente, alla svelta il volante per affrontare l’ultima curva. Un curvone verso destra (da effettuare in quarta/quinta marcia), dove è importante portare la massima velocità in uscita, per lanciarsi sul rettilineo principale e transitare sul traguardo. Non prima di aver riazionato il DRS un’ultima volta.
Ed è così che termina il giro all’Albert Park Circuit.
Hotspots per il sorpasso
Le possibilità di sorpasso all’Albert Park sono sempre state scarse. Gli unici punti chiari di sorpasso erano curva 3, a volte curva 1 e la vecchia 9 (in entrambe molto raramente), il rettilineo principale e talvolta quello dopo la chicane veloce. Grazie all’ausilio del DRS. Con le nuove modifiche apportate al tracciato, potrebbero diventare punti di sorpasso le nuove curve 11 e 13, oltre al tratto veloce ricavato nel secondo settore.
Mescole GP Australia 2022

(Photo Pirelli)
PZero White Hard: C2
Pirelli PZero Yellow Medium: C3
Pirelli PZero Red Soft: C5
Statistiche GP dell’Australia
Edizioni disputate: 35
Lunghezza tracciato: 5,278 km
N. di curve: 14
N. di giri: 58
Distanza GP: 306,124 km
Piloti con il maggior numero di vittorie: Micheal Schumacher x4 (Ferrari 2000-2001-2002-2004)
Squadra con il maggior numero di vittorie: McLaren x11 (Alain Prost 1986-1988, Ayrton Senna 1991-1993, Gerhard Berger 1992, David Coulthard 1997-2003, Mika Hakkinen 1998, Lewis Hamilton 2008, Jenson Button 2010-2012)
Piloti con il maggior numero di pole position: Lewis Hamilton x8 (McLaren 2008-2012, Mercedes 2014-2015-2016-2017-2018-2019)
Squadre con il maggior numero di pole: McLaren x10 (Ayrton Senna 1988-1989-1990-1991-1993, Mika Hakkinen 1998-1999-2000, Lewis Hamilton 2008-2012)
Pilota con il maggior numero di giri veloce: Kimi Raikkonen x6 (McLaren 2002-2003-2006, Ferrari 2007-2017, Lotus 2013)
Squadra con il maggior numero di giri veloce: Ferrari x9 (Gerhard Berger 1987, Nigel Mansell 1990, Micheal Schumacher 1999-2001-2004, Kimi Raikkonen 2007-2017, Felipe Massa 2011)
Giro record in qualifica:* n/a
Giro record in gara:* n/a
*Visto l’utilizzo del nuovo layout dal 2022, i precedenti record sul giro in qualifica ed in gara sono da considerarsi nulli