Formula 1 | Preview GP del Canada 2022

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Nicola Sigismondi

Nicola Sigismondi

Back to back per la Formula 1, che da Baku fa rotta in direzione Montreal, per il ritorno attesissimo di uno dei classici del calendario: il GP del Canada!

Son passati esattamente tre anni da quando Vettel, al termine della gara, spostava i cartelli in parco chiuso. Per uno dei momenti più iconici della storia recente del Circus. Dopo quel weekend, la Formula 1 non rimise più piede a Montreal a causa della pandemia. Fino ad oggi! Perché è tornato il momento di riassaporare il GP del Canada. Su uno dei circuiti più amati dai piloti e dagli appassionati di tutto il mondo. Teatro di spettacolari battaglie e feroci polemiche.

Caratteristiche del circuito

Il Circuit Gilles Villeneuve (tracciato intitolato giustamente alla leggenda canadese) sorge sulle sponde del fiume San Lorenzo, nell’Isola di Notre Dame e si estende per 4,361 m. Per completare il GP si compiono 70 giri, per un totale di 305,270 km. In gergo viene definito come pista “Stop and Go”, fatta di lunghi rettifili e violente staccate, dove è importante avere una PU potente ed un’ottima efficienza aerodinamica. Le curve da affrontare sono 14 (9 a sinistra e 5 a destra), con l’ultima nota come “Il muro dei campioni”. Il motivo di questa denominazione deriva dal fatto che, nelle edizioni passate, siano andati a sbattere diversi campioni del mondo in quel punto.

Le zone DRS presenti sono tre. La prima sul rettilineo principale, la seconda sull’allungo che collega curva 7 a curva 8 e l’ultima, la più lunga, parte pochi metri dopo l’uscita della curva 11 e termina poco prima di curva 13. Le velocità di punta, e quella media, sono tra le più alte registrate in tutto il calendario.

Assetti delle vetture

Il tracciato di Montreal esige un basso carico aerodinamico, vista la presenza di diversi allunghi e chicane. Trovare il giusto assetto meccanico, specialmente con la nuova generazione di monoposto, è di fondamentale importanza anche qui. Le varie disconnessioni presenti non vanno a braccetto con un assetto estremamente rigido, altrimenti diventa dura smorzarle al meglio, innescando il porpoising o il bottoming. Il fenomeno dovuto allo sfregamento del pattino di legno posizionato sotto il fondo.

Come detto il Circuit Gilles Villeneuve presenta numerose chicane e per questo è fondamentale avere un’ottima trazione per uscire al meglio dalle curve, facendo attenzione a non surriscaldare l’asse posteriore. Inoltre è importante avere un anteriore preciso per ottimizzare l’ingresso nelle varie ‘S’ disseminate sul tracciato.

Problematiche pneumatici

La principale problematica che i team dovranno affrontare, fin dalle prime prove libere, sarà la pista completamente green, con una scarsissima aderenza. Ancor di più perché non si gira da tre anni su questo asfalto. Infatti non ci si dovrà meravigliare se fin dai primi giri i piloti si lamenteranno di graining. Fenomeno che potrebbe svilupparsi anche a causa delle basse temperature, che solitamente si possono trovare in questo periodo.

Il livello di abrasività è bassissimo ed a livello di carichi laterali i nuovi pneumatici da 18″ non sono sollecitati. A differenza di quelli longitudinali che saranno, come detto in precedenza, l’unica fonte di preoccupazione per i team.

A spasso per il circuito di Montreal

Il layout del velocissimo e famoso Circuit Gilles Villeneuve

Ora andiamo a vedere come trovare il giro perfetto a Montreal.

Primo settore

Uscendo dall’ultima chicane, senza perdere il posteriore, si va full gas con il DRS aperto per iniziare il giro. Si piega delicatamente il volante verso destra. Ma dopo pochi metri dal passaggio sul rettilineo, arriva la chicane di curva 1-2. Si frena intorno ai 100 metri e, in ingresso, si cerca di tagliare il cordolo sulla sinistra in 4°/5° marcia. Alla svelta si sterza verso destra, scalando due marce, per affrontare il curvone Senna (curva 2), dove è importante avere un posteriore stabile ed una perfetta trazione. Si effettua uno shortshift e si usa tutta la pista in un’uscita.

Breve allungo che porta alla chicane 3-4, teatro del famigerato caso Vettel-Hamilton dell’ultima edizione. Si tira al massimo la sesta marcia e, con il volante leggermente piegato verso destra per facilitare la svolta, si frena ai 75 metri in 4° marcia. Si taglia sul cordolo interno di destra e subito dopo su quello di sinistra. In uscita si sfrutta tutta la pista, facendo attenzione a rimanere con metà vettura in pista, altrimenti scattano i track limits. Full gas si affronta curva 5. Poco prima di iniziare la frenata per curva 6, termina il primo settore.

Vista dall’alto del primo settore del Circuit Gilles Villeneuve

Secondo Settore

Il secondo settore inizia con la complicata staccata della chicane 6-7 (sinistra-destra), dove è facile bloccare l’anteriore. Oltre ad essere un punto focale dove poter fare la differenza. Si arriva a piena farfalla in 7° marcia, frenando a volante dritto poco prima dei 50 metri. Si scala fino alla 3°/4° marcia, tagliando anche in questo caso molto il cordolo interno, per percorrere meno metri.

Subito si svolta verso destra, facendo uno shortshift per stabilizzare il posteriore e sfruttare tutta la pista. E’ fondamentale massimizzare l’uscita perché bisogna affrontare il secondo rettilineo del tracciato con il DRS, dove è importante raggiungere la massima velocità. Pochi metri dopo l’uscita dalla curva 7, si apre l’ala mobile.

Si spinge full gas per arrivare alla staccata della chicane 8-9. Aiutati dalla pista che gira leggermente verso destra, si arriva già in posizione per frenare sotto il ponte e scendere dall’8° alla 4° marcia. A questo punto si sterza verso destra, passando sul cordolo. Ridando leggermente gas durante il trasferimento di carico, verso sinistra, per consentire alla vettura un migliore ingresso.

In uscita si sfrutta tutto il cordolo, facendo attenzione a non mettere le ruote sull’erba. Altro breve allungo, con una semicurva verso sinistra, e si arriva a curva 10. Ma pochi metri prima di iniziare a frenare, termina il secondo settore.

Terzo settore

L’ultimo settore presenta due difficoltà molto importanti, che possono costare il giro. La prima è il tornantino di curva 10 (la curva più lenta del tracciato) e la seconda è la chicane del “Muro dei Campioni”, poco prima del traguardo. Nel mezzo c’è il lungo rettilineo, dove servono cavalli della PU ed un’elevata efficienza aerodinamica.

Come detto, scattata la fotocellula del secondo settore, inizia la fase di frenata di curva 10. Frenata che avviene il più tardi possibile (dove è facile bloccare), intorno ai 75 metri. Passando dall’8° alla 3° marcia. La traiettoria che si può impostare è duplice, in base alle caratteristiche della monoposto ed allo stile del pilota. O si sceglie una linea a “V”, sacrificando l’ingresso per avere un’ottima trazione. Oppure si segue una traiettoria più rotonda, per privilegiare la percorrenza di curva e passando vicini al cordolo.

In uscita bisogna fare molto attenzione a dosare il gas, per evitare pattinamenti. Altrimenti si rischia di perdere tempo e slancio per il rettilineo che porta all’ultima difficoltà del giro. Poco dopo la 10, formalmente ci sono due semicurve (la 11 a sinistra e la 12 a destra), che però vengono affrontate in pieno. A metà di queste, c’è l’attivazione del secondo DRS.

Il famigerato tornantino di curva 10 di Montreal

Messi tutti i cavalli a terra, per la chicane finale (destra-sinistra) si frena ai 75 metri. Bisogna cercare di portare quanta più velocità all’interno, per poi affrontare il rettilineo d’arrivo. Inoltre è importante avere un anteriore preciso ed un posteriore che segue, altrimenti “Il Muro dei Campioni” è lì che attende a braccia aperte.

Si transita sui due cordoli interni al millimetro, senza eccedere. Perché c’è il rischio di destabilizzare la macchina e perdere tempo. A questo punto si sfrutta tutta la pista in uscita, rimando sulla destra (per tagliare l’aria), si attiva il DRS e si transita sul traguardo. Ed è così che si effettua il giro sul Circuit Gilles Villeneuve.

Il famosissimo Muro dei Campioni, curva 14

Hotspots per il sorpasso

A Montreal sorpassare non è molto complicato. Ovviamente utilizzando ali posteriori da basso carico, e con l’effetto scia ridotto a causa della nuova filosofia, il DRS perde di efficienza. Ma è comunque sempre importante per effettuare un sorpasso.

I punti più chiari per effettuare una manovra sono quattro. Il primo è la staccata di curva 1, il secondo è quella di curva 8 al termine della zona DRS. La terza è la frenata che precede il tornantino di curva 10 e l’ultima è la staccata all’ingresso della chicane finale, dopo il lunghissimo rettilineo.

Un altro punto in cui si potrebbe sorpassare è al termine del primo settore, in curva 6. Ma per realizzare una manovra in quel punto, bisogna capire se le monoposto possono seguirsi senza problemi nel tratto precedente.

Mescole GP Canada 2022

Scelta gomme Pirelli e caratteristiche tecniche della pista e dell’asfalto di Montreal
(Photo by Pirelli)

White Hard: C3

Yellow Medium: C4

Red Soft: C5

Statistiche GP Canada

Edizioni disputate: 50

Lunghezza tracciato: 4,361 km

N. di curve: 14

N. di giri: 70

Distanza GP: 305,270 km

Piloti con il maggior numero di vittorie: Micheal Schumacher x7 (1994 Benetton, 1997-1998-2000-2002-2003-2004 Ferrari), Lewis Hamilton x7 (2007-2010-2012 McLaren, 2015-2016-2017-2019 Mercedes)

Squadra con il maggior numero di vittorie: McLaren x13 (Denny Hulme 1968, Peter Revson 1973, Emerson Fittipaldi 1974, James Hunt 1976, Ayrton Senna 1988-1990, Gerhard Berger 1992, Mika Hakkinen 1999, Kimi Raikkonen 2005, Lewis Hamilton 2007-2010-2012, Jenson Button 2011)

Piloti con il maggior numero di pole position: Micheal Schumacher x6 (1994-1995 Benetton, 1997-1999-2000-2001 Ferrari), Lewis Hamilton x6 (2007-2008-2010 McLaren, 2015-2016-2017 Mercedes)

Squadre con il maggior numero di pole: McLaren x11 (Peter Revson 1972, Emerson Fittipaldi 1974, James Hunt 1976, Ayrton Senna 1988-1990-1992, Alain Prost 1989, David Coulthard 1998, Lewis Hamilton 2007-2008-2010)

Pilota con il maggior numero di giri veloce: Micheal Schumacher x4 (Benetton 1993-1994-1995, Ferrari 1998), Kimi Raikkonen x4 (McLaren 2005-2006, Ferrari 2008-2015)

Squadra con il maggior numero di giri veloce: McLaren x11 (Denny Hulme 1971, John Watson 1981, Ayrton Senna 1988, Gerhard Berger 1990-1992, David Coulthard 1997, Mika Hakkinen 2000, Kimi Raikkonen 2005-2006, Fernando Alonso 2007, Jenson Button 2011)

Giro record in qualifica: 1:10:240 Sebastian Vettel/Ferrari (2019)

Giro record in gara: 1:13:078 Valtteri Bottas/Mercedes (2019)

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