Il circuito immerso nel verde, di proprietà del colosso mondiale delle bevande energetiche, ospiterà il 35° GP di Austria e la seconda sprint race stagionale. Il nuovo format provato nella passata stagione, fa il suo ritorno dopo il GP dell’Emilia-Romagna, ad Imola. Quello austriaco, è un tracciato che ha offerto grandissimo spettacolo e gare entusiasmanti. Ed arriva a pochi giorni dall’adrenalinico GP di Gran Bretagna, il quale ci ha riservato dieci giri finali mozzafiato.
Caratteristiche del circuito
La spettacolare pista sulle colline della Stiria, è un intenso saliscendi di 4,318 km. Da percorre ben 71 volte, per un totale di 306,452 km. Si gira in senso orario e presenta ben tre zone DRS. Il tracciato è veloce e molto breve. Considerando che in qualifica il tempo si aggira intorno al minuto ed in gara siamo sui 70 secondi. Quindi il traffico nelle prove libere, ed anche nei primi turni di qualifica, sarà una costante.
La sua posizione sui quasi 700 metri sul livello del mare, fa sì che i propulsori saranno molto sollecitati. A causa della rarefazione dell’aria. Essendo un tracciato breve e stop and go, con lunghi rettilinei e frenate importanti, è fondamentale evacuare al meglio il calore derivante dai freni. Oltre a garantire il miglior livello di raffreddamento per tutte le parti meccaniche. Cercando sempre un compromesso con l’efficienza aerodinamica, per ottenere un’ottima velocità di punta.
Assetti delle vetture
Le caratteristiche che una vettura deve possedere, per andare forte a Spielberg, sono diverse. A partire da un’ottima trazione, una eccellente efficienza aerodinamica, un motore potente, una buona velocità a centro curva ed un anteriore preciso in vista del secondo settore più guidato. Oltre una gestione gomme impeccabile. Come abbiamo visto negli anni, non è poi così importante la qualifica. E si può facilmente risalire dal fondo, con un ottimo passo gara.
L’assetto aerodinamico ideale è quello da medio-basso carico. Mentre quello meccanico non troppo rigido. Perché non deve essere aggressivo soprattutto con le gomme posteriori (viste le numerose ripartenze da bassa velocità) ed assorbire al meglio le ondulazioni del tracciato. Ma allo stesso tempo deve garantire delle staccate molto energiche in fondo ai rettilinei.
Sarà molto interessante vedere il compromesso che i team troveranno, con le nuove monoposto. Ed un’ulteriore sfida è data dal poco tempo a disposizione, a causa del format speciale. Non dimenticandosi, che a quelle latitudini il meteo cambia in un attimo. Ragion per cui la pioggia è sempre un rischio concreto.
Problematiche pneumatici
L’asfalto del Red Bull Ring è abbastanza abrasivo con un discreto grip. Quindi l’usura gomma è un fattore da considerare. Ma visti gli alti carichi longitudinali presenti, insieme a delle probabili temperature elevate, c’è da considerare anche il degrado gomma. Che su questa pista è molto presente, portando alla comparsa del blistering.
A spasso per il circuito di Spielberg

Ora andiamo a vedere come trovare il giro perfetto a Spielberg.
Primo Settore
Il giro è cortissimo e pieno di saliscendi, è si ha la sensazione di girare in una centrifuga. Ma per questo bisogna essere precisi e perfetti, perché i dettagli contano per fare la differenza qui.
Una volta arrivati in prossimità del rettilineo principale, si attiva il DRS ed a farfalla aperta si procede in salita verso curva 1. Si frena intorno ai 100 m, scendendo fino alla 4°, e si cerca di passare molto vicino al cordolo interno (senza toccarlo). Per poi riaccelerare subito a centro curva, per sfruttare tutto il cordolo in uscita. A tre cose bisogna fare attenzione qui: il sovrasterzo, il dissuasore giallo posizionato oltre il cordolo ed i track limits.
A questo punto si buttano dentro tutte le marce, si riattiva il DRS e si affronta il secondo rettilineo in salita che porta a curva 3. Pochi metri prima di arrivare in cima, termina il primo settore.
Secondo Settore
La staccata per curva 3 è molto difficile. Perché si frena in salita ed è facile bloccare l’anteriore. In poco più di cento metri si passa dal’8° alla 2° marcia. Si taglia sul cordolo interno, e si traziona. Cercando di non far pattinare il posteriore ed usando tutta l’uscita. Questo per avere la miglior velocità possibile, in vista del terzo rettilineo, con la terza zona DRS. Da qui inizia la discesa.
La frenata della 4 è tecnica e complicata anch’essa, essendo in discesa. Per questo un bloccaggio anteriore è facile da vedere. Inoltre, se si calcola male il punto di staccata, si finisce nella ghiaia. Si frena in prossimità dei 100 metri, anche leggermente oltre, passando alla 4°. In combinato, si gira verso destra per affrontare la curva 4 tagliando molto sul cordolo interno.

Solitamente qui è molto facile avere sottosterzo, che spinge verso l’uscita. Dove, come detto in precedenza, è presente la ghiaia. Si mettono dentro 3 marce, e si affronta la curva 5 che è fondamentale per preparare al meglio la 6, cercando di stare molto all’interno.
La curva seguente ha un’entrata abbastanza cieca, perché il punto di corda è coperto da un avvallamento. Quindi bisogna fidarsi dei punti riferimento presi in sede di track walk. Si affronta l’ingresso in 5° marcia ed anche qui il sottosterzo è molto familiare. Cercando di stare lontani, non troppo, dal cordolo interno e portare più velocità possibile a centro curva. Sfruttando poi l’uscita per preparare al meglio la curva numero 7.
Proprio a ridosso di questa curva, termina il secondo settore.
Terzo Settore
Superata la fotocellula, si frena poco prima dell’ingresso togliendo in genere 2 marce, scendendo dalla 7° alla 5°. Si passa molto aderenti al cordolo interno, così da far scorrere la macchina usufruendo del sottosterzo presente. Il tutto per massimizzare l’uscita e tagliare il cordolo interno, senza mettere le ruote sulla ghiaia della curva 8. In questo modo, è possibile affrontare le ultime due curve con la massima velocità.
La 9 è un curvone veloce a destra, che si affronta in 6° marcia. Qui è necessario portare quanta più velocità possibile in ingresso. Mentre in uscita bisogna far attenzione a non eccedere oltre il cordolo per poi vedersi cancellato il tempo. Una perfetta uscita dalla penultima curva, serve per posizionarsi al meglio per affrontare l’ultima ed importante piega che immette sul rettilineo finale.
La 10 è una curva di media velocità da affrontare in 4°/5° marcia, dove in entrata è facile bloccare l’anteriore se si arriva troppo forte. A quel punto, si spalanca presto il gas per ottenere la miglior uscita possibile (attenzione ai track limits!), attivare il DRS e concludere il giro al Red Bull Ring.

Hotspots per il sorpasso
Si farebbe prima a dire dove non è possibile sorpassare, piuttosto che il contrario. Perchè in Austria è veramente molto facile superare. Ecco perché la qualifica non è che conti così tanto.
Il primo punto è senz’altro il rettilineo principale, con l’ausilio del DRS. A volte si sorpassa in frenata di curva 1, anche se non è conveniente, visto l’arrivo del successivo rettilineo. La seconda chiara occasione è proprio questa: il secondo allungo con l’aiuto del DRS.
Altrimenti, il punto più usato per sorpassare in Austria è la staccata di curva 3. Dove è possibile passare sia all’interno che all’esterno. Altro posto è il seguente rettilineo che porta alla 4 (ovviamente sempre grazie alla scia ed al DRS) e la staccata di quella curva.
Si può passare anche in uscita della curva 4, all’esterno, così come in ingresso della curva 6. Ultimo punto, questo se si riesce a rimanere attaccati in uscita della 6, è in approccio della piega numero 7.
Mescole GP Austria 2022

(Photo by Pirelli)
White Hard: C3
Yellow Medium: C4
Red Soft: C5
Statistiche GP Austria
Edizioni disputate: 35
Lunghezza tracciato: 4,318 km
N. di curve: 10
N. di giri: 71
Distanza GP: 306,452 km
Piloti con il maggior numero di vittorie: Alain Prost x3 (1983 Renault, 1985-1986 McLaren), Max Verstappen x3 (2018-2019-2021 Red Bull)
Squadra con il maggior numero di vittorie: McLaren x6 (Niki Lauda 1984, Alain Prost 1985-1986, Mika Hakkinen 1998-2000, David Coulthard 2001)
Piloti con il maggior numero di pole position: Niki Lauda (1974-1975-1977 Ferrari), Renè Arnoux (1979-1980-1981 Renault), Nelson Piquet (1982-1984 Brabham, 1987 Williams), Valtteri Bottas (2017-2018-2020 Mercedes)
Squadre con il maggior numero di pole: Ferrari x8 (Niki Lauda 1974-1975-1977, Patrick Tambay 1983, Micheal Schumacher 2001-2003, Rubens Barrichello 2002, Charles Leclerc 2019)
Pilota con il maggior numero di giri veloce: David Coulthard x3 (1998-2000-2001 McLaren)
Squadra con il maggior numero di giri veloce: McLaren x9 (Denny Hulme 1972, James Hunt 1976, Niki Lauda 1984, Alain Prost 1985, David Coulthard 1998-2000-2001, Mika Hakkinen 1999, Lando Norris 2020)
Giro record in qualifica: 1:02:939 Valterri Bottas/Mercedes (2020)
Giro record in gara: 1:05:619 Carlos Sainz/McLaren (2020)