Formula 1 | Preview GP Francia 2022

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Nicola Sigismondi

Nicola Sigismondi

Dal sud della Francia, a Le Castellet, il mondiale 2022 di F1 compie il giro di boa, oltre a dare il via all'ultimo back to back prima della pausa estiva. Andiamo a scoprire le caratteristiche tecniche del Paul Ricard e le statistiche del 62° GP di Francia. Quello che rischia diventare l'ultimo ospitato dai transalpini, a causa delle difficoltà di rinnovo del contratto con Liberty Media.

Terminata la pausa di una settimana, il Circus riprende le ostilità dal GP di Francia per la seconda parte di stagione. Aprendo un ennesimo doppietta che porterà alla pausa estiva. L’ultima gara del Red Bull Ring ha riportato in auge lo scottante argomento dei track limits, con diversi piloti incappati in penalità. Tema che sarà ancora più infuocato durante questo fine settimana, considerando le sconfinate vie di fuga presenti al Paul Ricard.

Caratteristiche del circuito

Il Paul Ricard presenta ben 247 configurazioni diverse, ma il layout scelto per ospitare la F1 misura 5,842 km. Presenta 15 curve (9 a destra e 6 sinistra) da percorrere in senso orario 53 volte, per un totale di 309,690 km. Le zone DRS presenti sono due: una sul rettilineo principale ed una su quello del Mistral.

Nonostante goda di una fama negativa tra gli spettatori (a causa delle vie di fuga), tecnicamente il tracciato è molto completo. Risultando un ottimo banco di prova per capire i reali valori di una vettura. E con le sue caratteristiche potrebbe sposarsi alle nuove monoposto ad effetto suolo. Presentando varie tipologie di curve insieme a lunghi rettifili, così da riuscire a mettere sotto stress ogni componente di una monoposto.

Per questa ragione viene utilizzato per effettuare test in tutte le categorie a 4 ruote. Oltre ad essere uno dei pochi tracciati a disporre di un impianto di irrigazione per fare prove su pista bagnata.

Assetti delle vetture

L’assetto aerodinamico più opportuno è quello da medio carico. Per sviluppare delle alte velocità di punta sul rettilineo del Mistral ed avere un grip ottimale a centro curva nell’ultimo settore, con diverse curve a media-alta velocità. Ma nel scegliere la veste aerodinamica più adatta, bisogna tenere conto anche delle elevate temperature che saranno presenti in questo weekend. Garantendo il massimo refrigerio alle parti meccaniche.

Viste le poche asperità del tracciato (l’asfalto è praticamente liscio) e cordoli bassi, è possibile irrigidire ed abbassare la macchina. Senza che si presenti eccesivo porpoising, ma solo un leggero bottoming nella parte finale dei rettilinei. Avere una macchina rigida permette di essere rapida nei tanti cambi di direzioni presenti. Oltre alla possibilità di richiamare velocemente l’anteriore nei curvoni ad alta percorrenza, nel tratto finale.

Ma facendo attenzione a non gravare troppo sull’asse anteriore, specialmente la parte sinistra, che è sottoposto ad elevati carichi latitudinali. Essendo il tracciato francese front limited.

Problematiche pneumatici

Per quanta riguarda gli pneumatici, detto dell’anteriore sinistra, le problematiche a cui devono fare attenzione i team sono: degrado termico e blistering. Entrambi dettate dalle alte temperature che si incontrano in questo periodo nel sud della Francia.

L’asfalto presenta un livello di abrasività molto basso, ma bisogna fare attenzione a non andare fuori pista. Questo perché sono posizionate le famose strisce che danneggiano le gomme, grazie a vari livelli di abrasività che cambiano in base al colore (blu abrasività ridotta, rosso abrasività elavata).

A spasso per il circuito del Le Castellet

Il layout del circuito di Le Castellet

Ora andiamo a vedere come trovare il giro perfetto a Le Castellet.

Primo Settore

Affrontata l’ultima curva, si entra sul rettilineo principale aprendo il DRS ed attraversando la linea del traguardo in piena farfalla.

Si approccia la S di curva 1-2, tenendo la parte destra del tracciato e facendo attenzione alle vetture che escono dalla pit lane. La frenata avviene ai 100, scalando dalla 8° alla 4°, cercando di sacrificare l’entrata. Tagliando il più possibile il cordolo di curva 1, per poi spalancare il gas e cercare di passare il più vicino a quello di curva 2.

Il tutto per aver un’uscita ottimale per l’allungo che porta alla successiva S di curva 3-4. Questo tratto è molto importante perché, dalla curva 3 all’uscita della 6, ogni curva porta direttamente a quella successiva. Ed è fondamentale uscire con quanta più velocità possibile, in vista del lungo rettilineo del Mistral.

Si arriva in approccio della 3 frenando molto tardi, intorno ai 75 metri (potendo entrare anche in 5°), per portare molta velocità a centro curva (tagliando il cordolo interno). Si richiama velocemente la macchina, togliendo 2 marce, per affrontare la curva 4 e mettersi nella giusta posizione per affrontare la doppia curva a destra (curve 5-6).

In questa coppia di curve (che si affrontano in 3° marcia), è molto importante giocare con l’acceleratore. Il tutto per non avere eccessivo sottosterzo e rischiare di avere poi del sovrasterzo. A pochi metri dall’ingresso della curva 6, termina il primo settore.

Secondo Settore

Una volta toccato il cordolo della 6, si spalanca completamente il gas. Tagliando la semicurva 7 per entrare sul Mistral, spalancando nuovamente il DRS. Il lungo dritto è diviso dalla chicane Nord (curve 8-9), ed anche qui si cerca di ottimizzare l’uscita più che l’entrata.

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Si frena poco dopo i 100 metri, scendendo fino in 4 marcia. Bisogna tagliare il cordolo interno così da ritrovarsi già in posizione per affrontare la curva 9. Sfruttando tutta l’uscita in vista dell’allungo che porta alla curva 10. Ma prima di arrivare a Signes, termina il secondo settore.

Terzo Settore

Da questo istante si entra nella parte finale e più tecnica del tracciato. La Signes (curva 10) è un curvone ad alta velocità che si affronta in pieno. La quale precede la leggera discesa prima di curva 11, la Bousset. Questa è una curva particolare e molto tecnica (considerando che è in discesa), aperta a diverse traiettorie ed interpretazioni. Il tutto in base allo stile di guida ed alle caratteristiche della vettura.

Per fare velocità si tende a prenderla larga, ritardando molto frenata per portarla fin dentro curva. Ma per fare ciò è importante avere un anteriore molto preciso. Una volta toccato quasi l’apex in 5° marcia, si spalanca il gas sfruttando tutta l’uscita. Per affrontare una leggera salita che porta alla curva successiva.

Curva 11, la mitica Bousset

La curva 12 ha un punto di corda cieco e, come per la 11, si cerca di portare più velocità possibile ritardandone la frenata. Una volta iniziata la fase di decelerazione, si richiama la macchina per passare molto vicino all’apex. Facendo attenzione a non incorrere in un sovrasterzo quando si ritorna sull’acceleratore in uscita.

Ora si affrontano le ultime tre curve del tracciato. La 13 è una semicurva da affrontare in pieno, mentre la 14 un lungo curvone da affrontare in 5° marcia. Ci si allontana dal punto di corda per poi, a metà curva, ritornare alla corda in vista della 15. Ultima e più lenta curva dell’intero tracciato.

Questo tornantino lo si fa in 2° passando molto vicino al cordolo per avere un’ottima trazione in uscita, stando attenti a non far pattinare il posteriore perdendo così del tempo prezioso, oltre che lo slancio in vista del traguardo.

Hotspots per il sorpasso

Il Paul Ricard presenta diverse opzioni per sorpassare. La prima è rettilineo principale con l’aiuto del DRS e la conseguente staccata in curva 1. Poi abbiamo la frenata di curva 3, il rettilineo del Mistral (con DRS ma anche senza) e la conseguente staccata di curva 8. Un altro punto favorevole è la Bousset, curva 11, grazie alla possibilità di usare diverse traiettorie. Quest’anno, con le nuove macchine, bisognerà vedere se si potrà sorpassare addirittura all’ultima curva.

Mescole GP Francia 2022

Scelta mescole Pirelli per il GP Francia e le caratteristiche tecniche della pista e dell’asfalto
(Photo by Pirelli)

White Hard: C2                   

Yellow Medium: C3             

Red Soft: C4

Statistiche GP Francia

Edizioni disputate: 61

Lunghezza tracciato: 5,842 km

N. di curve: 15

N. di giri: 53

Distanza GP: 309,690 km

Piloti con il maggior numero di vittorie: Micheal Schumacher x8 (1994-1995 Benetton, 1998-2001-2002-2004-2006 Ferrari)

Squadra con il maggior numero di vittorie: Ferrari x17 (Alberto Ascari 1952, Mike Hawthorn 1953-1958, Peter Collins 1956, Tony Brooks 1959, Giancarlo Baghetti 1961, Jacky Ickx 1968, Niki Lauda 1975, Alain Prost 1990, Micheal Schumacher 1998-2001-2002-2004-2006, Kimi Raikkonen 2007, Felipe Massa 2008)

Piloti con il maggior numero di pole position: Juan Manuel Fangio x5 (1950-1951 Alfa Romeo, 1954 Mercedes, 1956 Ferrari, 1957 Maserati)

Squadre con il maggior numero di pole: Ferrari x17 (Alberto Ascari 1952-1953, Juan Manuel Fangio 1956, Mike Hawthorn 1956, Tony Brooks 1959, Phil Hill 1961, Lorenzo Bandini 1966, Jacky Ickx 1970, Niki Lauda 1974-1975, Nigel Mansell 1990, Micheal Schumacher 1996-1997-2000-2006, Felipe Massa 2007, Kimi Raikkonen 2008)

Pilota con il maggior numero di giri veloce: Micheal Schumacher x5 (1993-1995 Benetton, 1997-2004-2006 Ferrari), David Coulthard x5 (1998-1999-2000-2001-2002 McLaren)

Squadra con il maggior numero di giri veloce: Ferrari x15 (Alberto Ascari 1952, Juan Manuel Fangio 1956, Luigi Musso 1957, Mike Hawthorn 1958, Phil Hill 1961, Lorenzo Bandini 1966, Niki Lauda 1976, Carlos Reutemann 1978, Nigel Mansell 1990, Micheal Schumacher 1997-2004-2006, Felipe Massa 2007, Kimi Raikkonen 2008, Sebastian Vettel 2019)

Giro record in qualifica: 1:28:319 Lewis Hamilton/Mercedes (2019)

Giro record in gara: 1:32:740 Sebastian Vettel/Ferrari (2019)

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