Formula 1 | Sotto l’ombra delle…pance

Twitter
Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Nicola Sigismondi

Nicola Sigismondi

Nella giornata in cui ripartono i collaudi finalizzati alla preparazione del primo GP stagionale sul tracciato di Sakhir, la Mercedes ruba la scena per le importanti innovazioni montate sulla W13. Non ci è voluto molto perché la questione riaccendesse il fuoco delle polemiche, rimasto dormiente dopo il contestato finale di Abu Dhabi. Oscurando alcune conferme e qualche sorpresa, in negativo, arrivate dalla pista.

Se nel day 1 di Barcellona la grande attesa era per vedere le forme della Red Bull RB18, questa volta le aspettative erano tutte per la rivale argentata. Aspettative che la Mercedes non ha certo tradite.

E così, una volta che le macchine sono state portate in griglia per la consueta foto di inizio stagione, le indiscrezioni di una versione molto evoluta della W13 (come avevo segnalato nell’articolo sui test di Barcellona) hanno trovato conferma. Scatenando le prime polemiche da parte dei rivali numero.

I tedeschi, così come fecero nel 2019, si sono presentati alla seconda sessione di test con una veste aerodinamica completamente rivista ed estremizzata. Infatti la Freccia d’Argento presenta delle pance quasi inesistenti e molto rastremate, volte ad aumentare la portata del flusso sul fondo per generare la massima downforce e migliorare l’efficacia dell’estrattore. Andando a riprendere un concetto visto sulla Williams FW44 (anche se sarebbe oppurtuno dire il contrario), ma sviluppato in maniera più aggressiva. Rinunciando però all’apertura sullo scivolo, caratteristico della monoposto di Grove.

L’elemento che ha fatto infuriare Horner, il quale nella mattinata è stato al centro di una controversia su alcune dichiarazioni rilasciate contro la Mercedes e successivamente ritrattate, è l’ala a ponte che sfrutta il cono antintrusione superiore. Questo elemento di sicurezza per la prima volta viene sfruttato non inglobandolo nelle prese d’aria, come è prassi in F1. E sopra di esso sono stati montati gli specchietti (che non presentano più l’attacco che parte dalla scocca) con tre deviatori di flusso, come si era visto sull’AlphaTauri.

Secondo l’inglese, il pacchetto mina lo spirito con cui questo regolamento è stato concepito, cioè andare a ripulire i flussi che investono la macchina, senza creare delle turbolenze per chi segue favorendo i sorpassi.

Dalle polemiche alla pista

Ma mentre la polemica è solo agli inizi all’interno del paddock, le soluzioni devono poi dare i propri frutti in pista.

Ovviamente la Mercedes ha passato la giornata a provare queste nuove soluzioni e cercare di trovare il giusto assetto, facendo i conti con un porpoising veramente molto accentuato rispetto a Barcellona. Ma così come accadde nel famoso test del 2019, ci si aspetta che al termine della tre giorni la W13 abbia fatto un enorme passo in avanti in termini di bilanciamento.

Chi sembra aver risolto il problema del saltellamento (portando un piccolo aggiornamento sul fondo), o meglio riuscire a domarlo, è stata la Ferrari. La F1-75, aldilà del riscontro cronometrico, ha mostrato un buon bilanciamento complessivo confermando ciò che si era percepito a Barcellona. Ovviamente sono valori da prendere con le pinze, ma la fiducia viene data anche da un confronto diretto che si è consumato oggi con l’AlphaTauri nel pomeriggio. Oltre al tempo interessante registrato in mattinata da Leclerc, che ha resisto fino a pochi minuti dal termine.

Infatti sia Sainz che Gasly hanno svolto dei giri push con le C3 nello stesso istante, e lo spagnolo è risultato più veloce del francese. Ma soprattutto la costanza di passo dimostrata dalla Ferrari negli short run dal numero #55, fanno ben sperare. Sintomo che le nuove gomme da 18″ non patiscono molto il degrado e la nuova Rossa è una vettura che tratta bene le coperture, considerando quanto sia abrasivo l’asfalto di Sakhir.

L’alfiere della scuderia di Faenza si è poi preso la vetta della giornata girando con la mescola C5, la più morbida della gamma Pirelli, anche se c’è da sistemare qualcosa a livello di passo gara, un po’ come fu per la progenitrice. La AT03 ha evidenziato, nel giro di “qualifica” un ottimo comportamento specialmente al tornantino di curva 10, in cui non ha sofferto di sottosterzo, come molti altri lì. Denotando un ottimo anteriore che ha seguito gli input di Gasly alla perfezione. Questo è un aspetto molto importante da valutare perché, con la nuova generazione, il punto debole si cela proprio nella reattività delle vetture.

previous arrow
next arrow
 

Per quanto riguarda la Red Bull, Perez è stato lo stacanovista di giornata compiendo 137 giri senza andare minimamente alla ricerca della prestazione. Da segnalare l’aver sofferto alcune perdite nell’ultima ora e l’aver causato la bandiera rossa che ha definitivamente la concluso la giornata. In attesa di vedere tornare il campione del mondo Verstappen sulla RB18 per l’intera giornata di domani. La quale sarà, probabilmente, equipaggiata da un nuovo pacchetto di sviluppi.

Problemi, speranze ed incognite

Chi invece ha avuto parecchi grattacapi in questa giornata sono state la McLaren e l’Alpine. La giornata per la Papaya è iniziata storta fin dalla mattinata, quando Ricciardo ha dovuto alzare bandiera bianca per un malessere fisico e lasciare spazio a Norris. L’inglese nel corso della giornata ha sofferto di problemi ai freni dovuti alle alte temperature che, come lui stesso ha confermato, lo hanno limitato oggi nel computo dei giri percorsi e potrebbero causare la medesima conseguenza nei giorni a venire.

Per quanto riguarda l’Alpine, nel pomeriggio Alonso ha passato quasi metà sessione ai box per un problema sulla PU, riuscendo a completare solamente 24 giri. Ma al momento la monoposto transalpina è ben lontana dal difendere la 5° piazza nel costruttori e cercare di ricucire il gap.

Chi dà segnali di speranza è soprattutto la Williams. Il team di Grove continua a girare senza accusare grossi problemi (se non un piccolo inconveniente con il cambio per Albon nel pomeriggio), e con una performance che andrà monitorata molto attentamente nel proseguo, anche per le similitudini di filosofia con la Mercedes di cui abbiamo parlato.

previous arrow
next arrow
 

Chi invece al momento è veramente incomprensibile è l’Aston Martin e, per ragioni differenti, anche l’Alfa Romeo. Il team di Silverstone fino ad oggi, in 4 giornate, ha svolto dei test senza infamia e senza lode portando solo una piccolissima novità in Bahrain riguardante gli specchietti in stile Mercedes, attaccati direttamente sulla pancia.

Il comportamento della AMR22 è sembrato veramente disastroso, con problemi di sottosterzo atavico in ingresso curva (che si tramuta in sovrasterzo in uscita), continui bloccaggi, anche piuttosto importanti, nelle grandi frenate (delle volte in posti insoliti), un porpoising abbastanza accentuato ed un comportamento sui cordoli che denota un assetto estremamente rigido. Nonostante questo, qualche fiammella di speranza la tiene accesa Vettel, perché in questo momento Stroll sembra essere in difficoltà.

L’altra incognita, come detto, è l’Alfa Romeo che quest’oggi è riuscita a girare con continuità. E’ risultata, con Bottas, più veloce dell’Aston Martin del 4 volte campione del mondo di ben tre decimi con la stessa mescola, anche se il tempo è stato registrato nel pomeriggio. Bisogna tenere d’occhio il team di Hinwil per la lotta a centrocampo, perché come dichiarò due settimane fa Kubica, il potenziale della C42 è alto ed in questa giornata qualcosa si è visto. Ma bisognerà vedere a che punto è l’affidabilità, visto che la squadra svizzera è stata quella maggiormente colpita dal porpoising a Barcellona.

Chiude la Haas la quale nel pomeriggio è riuscita a girare in pista con Fittipaldi, e la nuova livrea, macinando 47 giri. Il tutto dopo settimane turbolente a causa della questione dei Mazepin (padre per l’Uralkali e figlio per il sedile) e non ultimo il problema al cargo che ha ritardato l’arrivo del materiale di 36 ore.

Tempo perso che verrà recuperato tra domani e dopo domani. Anche qui senza qualche polemica, in quanto il team americano aveva chiesto la possibilità di girare 4 ore domenica mattina. Richiesta rifiutata dal volere (a quanto pare) di McLaren, probabilmente per evitare che potesse fornire qualche indicazione utile alla Ferrari.

previous arrow
next arrow
 

Le prossime due giornate saranno intense perché ci avviciniamo sempre più al primo semaforo verde stagionale. Scopriremo come andrà la nuova diatriba Red Bull-Mercedes, ma soprattutto cercheremo di carpire i primissimi veri valori in campo, specie nei passi gara. Esercizio che solitamente non mente mai sullo stato dell’arte dei vari team.

Articoli Popolari

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *