Le indiscrezioni che erano arrivate nelle ultime ore dei test di Barcellona, di una W13 con una vesta aerodinamica spinta in Bahrain, si sono rivelate fondate.
Il pacchetto è stato studiato dai tecnici di Brackley da mesi, non certo nello spazio di tempo che ha diviso i test spagnoli da quelli del medio oriente. Cosi come la parte meccanica è rimasta identica a quella del Montmelò. Quindi parlare di una versione B è completamente sbagliato. Si tratta esclusivamente di uno sviluppo molto estremo di quanto visto in precedenza.
La stretta veste Mercedes
La Mercedes ha portato delle pance veramente molto minimali. Questo è stato permesso grazie al lavoro di rastremazione e di packaging interno delle masse radianti della PU M13 E Performance. La filosofia delle Freccie d’Argento, rispetto a quelle di Red Bull, Ferrari ed Aston Martin, è legata ai dettami dell’ultima generazione. Cercare di stringere il più possibile la zona Coca Cola, per aver tanto flusso sul fondo che vada a generare deportanza. Questo concetto è stato esasperato con l’adozione di bocche dei radiatori non orizzontali, come si è abituati a vedere, ma bensì strette e verticali.
Già con la prima versione vista a Barcellona, molto chiusa anche nello sfogo finale e con delle prese d’aria molto piccole (oltre alle branchie aperte sulle fiancate nei test), la domanda che ci si poneva era se il motore e l’ERS ricevessero la giusta quantità di aria fresca per evitare problemi. Con questa nuova versione il quesito rimane aperto, nonostante siano aumentate le branchie sul cofano. La seconda tranche, infatti, è stata posizionata nella parte inferiore rispetto all’attacco dell’halo.
L’ala a ponte della discordia
Ma il particolare che ha fatto discutere subito (appena la macchina è uscita dal garage per le foto di inizio stagione), è la presenza dell’ala a ponte e di come sono posizionati gli specchietti. In effetti ora sembrano avere una chiara funzione aerodinamica, più che strutturale.
I tecnici di Brackley hanno carenato il cono anti intrusione superiore, staccandolo dalle bocche dei radiatori (soluzione inedita). Così facendo è stato possibile creare questa sorta di ala sospesa al lato dell’abitacolo, con un andamento discendente, per permettere di canalizzare il flusso sul ripido scivolo creato dalla piccola pancia. Sopra di essa sono stati posizionati gli specchietti retrovisori, sorretti da 5 piloni verticali. Più che funzione di sostegno, hanno la funzione di energizzare l’aria che passa in quella zona.
Le prime reazioni da parte dei rivali non si sono fatte attendere. Infatti sono arrivate quelle di Horner che inizialmente ha definito illegale il concetto, per poi successivamente correggere il tiro, e quelle dure di Binotto. Il team principal della Ferrari ha dichiarato che, secondo lui, il posizionamento degli specchietti è illegale.
La soluzione che prende come paragone, giustamente, il tecnico reggiano è quella riferita agli specchietti che fu contestata sulla SF71-H, a Barcellona nel 2018. Secondo la FIA esercitava una funzione aerodinamica, e non di supporto. Ci sarà una prima battaglia, che sarà giocata in questi giorni, per dichiarare se la soluzione Mercedes sia conforme o meno.


Restyling anche per fondo ed ala anteriore
Le pance e gli specchietti hanno rubato la scena, ma ci sono state delle modifiche importanti anche per quanto riguarda il fondo e l’ala anteriore.
I flap ausiliari hanno subìto una modifica per quello che concerne l’andamento, presentando ora una chiara forma ad ala di gabbiano. Infatti più ci si avvicina alla bandella laterale e più l’incidenza si azzera, a differenza di quelli visti a Barcellona. In più sull’ultimo flap, sempre in direzione dell’elemento verticale dell’ala, si nota un leggero innalzamento per formare un piccola punta, prima di ritornare a scendere. Modificato anche l’attacco del muso al profilo principale, dove sono stati aperti due condotti per rinfrescare l’abitacolo. Per quanto riguarda il fondo è rimasta una sola onda, rispetto alle 5 dei primi test.
Una W13 rivoluzionaria che al momento rimane estrema solo sulla carta, considerando i problemi di guidabilità che sono emersi nella tre giorni del Bahrain. Con questa nuova veste il porpoising è decisamente aumentato. Gli ingegneri hanno fatto diversi esperimenti per ridurlo, senza che però abbiano dato esiti positivi. Ed a pochi giorni dal via la Mercedes 2022 è ancora acerba, lontana dalla forma che le consentirebbe di lottare per la vittoria. A detta di Hamilton e Russell.
Ma secondo indiscrezioni, per la prima gara, sarebbe in arrivo un nuovo fondo per correggere questo difetto, in combinazione all’analisi approfondita dei dati raccolti. Ovviamente, 2021 docet, mai dare per vinti i teutonici.
Red Bull, Ferrari, Aston Martin e McLaren non stanno a guardare
La grande avversaria della Mercedes, la Red Bull, ha atteso l’ultima giornata per mettere in mostra il nuovo pacchetto. I tecnici diretti da Newey hanno modificato la pancia, scavandola ancor di più nella parte anteriore (sotto il “vassoio” davanti alla bocca dei radiatori), e creato un ulteriore scivolo (sopra la “A” dello sponsor Oracle) in cui far passare il flusso sfruttando l’effetto Coanda. Inoltre è stata anche introdotta un’onda sul fondo.


Ferrari
La Ferrari, come annunciato dallo stesso Binotto, non ha portato sostanziali modifiche se non per arginare il fenomeno del porpoising. La Rossa di Maranello, infatti, ha portato ben tre varianti di fondo. La prima è stata quella utilizzata nella parte finale dei test di Barcellona (con l’apertura ovale poco davanti alle ruote posteriori). La seconda ha presentato uno scasso a Z, filosofia portata in griglia nel 2021 dall’Aston Martin e poi ripresa dal resto della griglia. La terza versione è di scuola McLaren 2022 (una delle poche che non soffre del famigerato saltellamento), con i 4 ganci che sorreggono il bordo laterale. Il quale termina all’interno del foro ricavato per contrastare il porpoising, formando un soffiaggio.



Aston Martin
Anche l’Aston Martin ha portato tre fondi per la stessa motivazione. A differenza della F1-75, che ne soffre ancora in determinate situazioni, l’AMR22 nella giornata conclusiva è sembrata stabile. Senza soffrire il porpoising. Infatti la scuderia inglese è una delle poche vetture che non adotta i tiranti, concessi dalla FIA, per stabilizzare il fondo.
Anche il team di Silverstone ha seguito la scelta della MCL36 (quella con i 4 supporti). Aggiungendo una parte rialzata, a metà del fondo, sul bordo esterno per far sfogare il flusso del sottoscocca ed evitare il saltellamento. Questa parte è cresciuta di dimensioni tra il secondo e terzo fondo provato, oltre che i supporti nella versione numero due erano solamente 3. Inoltre ha adottato anche gli specchietti in stile Mercedes (direttamente attaccati alla pancia, senza supporto sulla scocca), ma senza nessun deviatore di flusso a supportarli.




McLaren
Anche il team di Woking, nonostante le difficoltà patite con il surriscaldamento dei freni (per il weekend del Bahrain dovrebbe arrivare una nuova brake duct anteriore per risolvere i problemi), ha portato alcuni piccoli aggiornamenti. Come abbiamo detto pocanzi, la MCL36 ha fatto da apripista per la risoluzione del fastidioso saltellamento, con un fondo che è stato oggetto di studio da altri concorrenti. Ma in Bahrain si è vista una versione evoluta di questo importante elemento. Infatti è stata messa in pista una soluzione, portata anche da Aston Martin come detto, che prevede un rialzo a metà fondo.
Inoltre sulla Papaya si è potuta notare anche una differente ala anteriore. A Barcellona l’ultimo flap aveva una forma molto più curvilinea. Mentre la versione della seconda sessione di test, prevede la creazione di un piccolo spigolo (come fatto dalla Mercedes), prima iniziare la discesa verso la bandella laterale.




Le novità che abbiamo potuto apprezzare, rispetto a Barcellona, sono state tante. E sicuramente tante ne vedremo anche durante il primo weekend di gara, perché lo sviluppo è solo nella fase embrionale. I team stanno effettuando una corsa contro il tempo per cercare di tirare fuori, il prima possibile, tutto il potenziale di queste nuove monoposto ad effetto suolo.