È risaputo che il terzo settore di Barcellona, seppur con la leggera modifica apportata da quest’anno, è considerato come una Monaco permanente. I suoi valori vengano presi in esame per capire quale sia il potenziale dei vari team per la gara del principato. Prendiamo come riferimento il secondo tentativo del Q2, considerando che erano presenti 9 squadre su 10 (tranne la Haas) e tutti i piloti sono scesi in pista con la gomma soft e con le stesse condizioni di pista. Inoltre ci tengo a precisare che i distacchi tra i team, che hanno avuto accesso al Q3, sono rimasti pressoché gli stessi, con ovviamente dei tempi leggermente migliori nell’ultima sessione di qualifica.
Posizione | Team | Tempo | Pilota |
1° | Red Bull | 26.361 | Verstappen |
2° | Mercedes | 26.543 | Hamilton |
3° | Ferrari | 26.580 | Leclerc |
4° | Alpine | 26.743 | Ocon |
5° | AlphaTauri | 26.827 | Gasly |
6° | McLaren | 26.845 | Norris |
7° | Aston Martin | 26.923 | Vettel |
8° | Williams | 27.131 | Russell |
9° | Alfa Romeo | 27.164 | Giovinazzi |
10° | *Haas | 27.311 | Schumacher |
Da questi risultati salta fuori che il team favorito per Monaco non può che essere la Red Bull. Grazie al fatto che il motore nel principato conta meno, anche negli anni passati il team di Milton Keynes si è sempre espresso ad alti livelli tra le stradine in Costa Azzura, centrando pole e vittoria con Ricciardo nel 2018 e finendo a podio l’anno precedente sempre con l’australiano, visto che il tracciato esalta maggiormente le doti telaistiche della vettura anglo-austriaca. Dietro troviamo la Mercedes che di contro ha sempre fatto un po’ fatica, visto che le caratteristiche della freccia nera non si sposano affatto con il tracciato. Ma dietro di loro arriva la sorpresa, non in termini di posizione ma di tempo.
Eh sì perché la Ferrari, dopo che per anni gli ingegneri di Maranello hanno penato per trovare una prestazione decente in quel settore che sembrava stregato, quest’anno è riuscita a strappare un tempo identico a quello della Mercedes. Il che fa accendere le speranze, nell’intero staff inclusi i piloti e nei tifosi, di vedere una Rossa protagonista in quel di Monaco per il terzo gradino del podio o chissà anche qualcosa in più. In quella che si presenta come la gara di casa dell’attuale pilota di punta del Cavallino Rampante, ovvero Leclerc, che questa volta vorrebbe ben figurare dopo le difficoltà del 2019, nonostante bisogna ricordare che la Rossa in quell’anno venne fuori dal principato con un ottimo secondo posto da parte del 4 volte campione del mondo Sebastian Vettel, considerando che la vettura aveva carenti doti di carico aerodinamico.
Dietro i primi 3, un po’ più staccati, troviamo un gruppo compatto racchiuso in appena 2 decimi capitanato incredibilmente non da McLaren, come ci si attenderebbe, ma bensì dall’Alpine, vettura che sembra essere molto buona sul giro secco e si sa che questa è una dote fondamentale a Monaco. Dietro al team transalpino c’è quello italiano dell’AlphaTauri che al momento rappresenta un po’ un’incognita a centrocampo. Solo successivamente viene la McLaren, la quale però a Barcellona aveva portato un corposo aggiornamento e c’è da capire se una volta messo appunto e capito dagli ingegneri di Woking, possa portare i frutti sperati e far fare un ulteriore salto in avanti alla Papaya.
Dietro di loro arriva l’Aston Martin. Onestamente in vista di Monaco per il team in verde non c’è da aspettarsi grandi cose, sia per i problemi di ritrovare il carico perduto che hanno al momento (ci sarà da capire se anche in questo fine settimana porteranno degli ulteriori aggiornamenti) e sia perché storicamente le caratteristiche della vettura non si adattano alle stradine del principato. In ottava e nona posizione ci sono la Williams e l’Alfa Romeo, che di fatto hanno fatto segnare lo stesso tempo. Forse il team britannico dovrebbe generare un po’ più carico a dispetto di quello svizzero, che sulle piste ad alto carico ha sempre fatto molta fatica data la natura della filosofia progettuale a basso drag, e potrebbe finirgli davanti. Come fanalino di coda non può che esserci la Haas, la peggior vettura sulla griglia di partenza.
Nell’approcciare il weekend monegasco utilizzeremo questi valori venuti fuori dal famigerato terzo settore di Barcellona e scopriremo, con il passare delle sessioni, se il posizionamento prestazionale dei team nel principato sarà effettivamente questo oppure ci saranno delle sorprese.